Recensioni - Cultura e musica

In Disco: La musica sacra di Biagio Pesciolini

Una preziosa e rara selezione delle composizioni del Maestro Pratese 

Un ascolto che affonda le radici nella caparbia volontà di restituire alla storia un tassello di significativa importanza, la cui intensa produzione è stata frutto di ricerche e di certosini recuperi condotti nelle biblioteche di mezza Europa, da Prato a Firenze fino a Londra, Berlino, Danzica.  Quello di Biagio Pesciolini è un osservatorio privilegiato dalla cui sommità intravedere uno scorcio di storia a cavallo tra XVI e XVII secolo, attraverso la biografia controversa e avventurosa di un uomo che, nato a Prato nel 1535, sarà autore e, al tempo, dissipatore della sua fortuna: canonico e apprezzato Maestro di Cappella a Volterra poi citato per inadempienze e intemperanze, esperto giocatore di bocce successivamente richiamato all’ordine per pagamenti insoluti, catturato e multato per concubinaggio dopo essere stato sorpreso con una donna di dubbia reputazione. Se le cronache si dividono sulla condotta, sono tuttavia concordi sul talento. La critica musicale del tempo ne loda la perizia e l’eleganza della scrittura, debitrice delle vertiginose guglie della polifonia fiamminga ma scaldata ad una più mediterranea narratività, ad un pathos accorato e tuttavia mai greve.  Dopo la sorprendente ricchezza del Terzo Libro di Madrigali, il Secondo Libro di Musica Sacra, pubblicato a Venezia nel 1605, è,  per certi versi, il culmine di un lavoro intenso e caparbio che Elia Orlando e l’Ensemble Tuscæ Voces dedicano alla singolare figura del Maestro pratese, al suo temperamento fiero e ribelle, refrattario ad ogni imposizione e convenzione, ma, soprattutto, alla sua non comune capacità di intercettare, filtrandole alla luce di una decantata rielaborazione, le istanze più significative del suo tempo. Una restituzione che esalta, nell’equilibrio di un approccio di miniaturistica accuratezza, la sorgiva bellezza di un protagonista del fulgore della Prato tardocinquecentesca. Ad esaltare il nitore delle linee vocali dispiegate dall’ensemble toscano, è anche il prezioso contributo della compagine La Pifarescha, chiamata, sotto l’autorevole guida dello stesso Orlando, a dispiegare l’avvincente tracciato di una Messa e cinque mottetti per doppio coro a dieci voci, tre mottetti e il cantico Magnificat per doppio coro a otto voci, due mottetti a sei e uno a cinque voci.

Biagio Pesciolini
Secondo libro di musica sacra

Elia Orlando
Ensemble Tuscæ Voces
Tactus