Recensioni - Cultura e musica

In Disco: L'elegante ed inappuntabile Liszt di Michael Dalberto

Il musicista ungherese al centro dell'universo musicale del pianista francese

La folgorazione ad un concerto parigino di Claudio Arrau. Da quel momento, affondato in ricordi giovanili, la figura di Franz liszt riveste nel repertorio di Michel Dalberto un ruolo centrale, quasi un filtro attraverso cui indagare pagine del passato ma soprattutto del futuro. Wagner, certo, ma anche Debussy, fino alla seconda scuola di vienna. Questo viaggio attraverso pagine esemplari della produzione lisztiana sembra offrire, insieme ad un itinerario per molti aspetti personale ed esistenziale, uno sguardo multiprospettico e al tempo stesso rifrangente tra le pagine. Un gioco di specchi ma anche di rimandi che corrono, come cerchi nell’acqua, tra una selezione di Studi Trascendentali e l’approdo alla Sonata in si minore. In apertura, il gouffre di Vallée d’Obermann che da subito, grazie anche al lussureggiante Bechstein, disegna i margini e dà la tinta ad un racconto visionario che Dalberto dipana con sovrana eleganza ed inappuntabile, appassionato rigore.  

ONCE UPON A TIME

Michel Dalberto
La dolce volta