Recensioni - Cultura e musica

In Disco: Maria Clementi interpreta Scarlatti

Un'esecuzione lucidamente sobria ma allo stesso tempo scintillante e ricca di colori 

L’abbacinante catalogo delle 555 Sonate per clavicembalo di Domenico Scarlatti rappresenta, tanto per l’esecutore quanto per l’ascoltatore, un universo sconfinato nel quale tutto sembra abitare. Sapienza compositiva, avventurose soluzioni armoniche e squisitamente tecniche, ma anche umana natura. Una smarginata galleria di affetti, umori, serviti sul piatto di una scrittura strumentalmente ardita, dichiaratamente volta ad esplorare, di tastiera e cordiera, le più avveniristiche frontiere e, al tempo, a scandagliare, proprio a partire da esse, nuovi, ulteriori approdi espressivi, quasi a presagire possibili trasvoli verso gli strumenti di lì a venire. Una drammaturgia accesa da colori sgargianti, da una teatralità incalzante che percorre ognuna di queste creature, scolpendone con pennino finissimo slanci e trasalimenti, guizzi e indugi, svolazzi e ritrosie. Più che puntuali esecuzioni, l’interprete accorto deve avere cura di mettere autenticamente in scena il teatro immaginario di questi mondi fitti di situazioni, personaggi senza volto, scorci cristallizzati che la musica sembra sciogliere e riportare magicamente in vita. Maria Clementi, pianista dal talento sorgivo al servizio di un inappuntabile rigore, riesce in questa ardua, scivolosa operazione. Da tastiera a tastiera, il suo Scarlatti – un fitto grappolo di Sonate, alcune arcinote altre più appartate – suona e risuona di una bellezza scalpitante e austera, trepidante di plastica freschezza nel gioco degli ornamenti, dei trilli, degli echi, delle squisite onomatopee che il compositore partenopeo si diverte a disseminare lungo il tracciato della sua impervia scrittura. Una restituzione bella e onesta, vivace quanto lucidamente sobria, rifuggente – nell’arabesco di colori, nei fraseggi, nel pulsare ritmico - dal gusto esibizionistico ammiccante ad impettite stucchevolezze, incline, piuttosto, a far emergere, di questo mondo, la trepidante verità, l’umanità sottesa a questo palcoscenico degli affetti e della vita.

Domenico Scarlatti
Keyboard Sonatas

Maria Clementi pianoforte
DaVinci classics