
Un'illuminante selezione delle opere pianistiche del compositore russo firmata da Mattia Ometto
Schiacciata tra le tracimanti seduzioni di Rachmaninov e l’esoterica ricerca di Scriabin, la voce di Nikolai Medtner è stata a lungo relegata a figura minoritaria e riscoperta, nella sua torreggiante grandezza, solo negli ultimi tempi. Merito anche di operazioni acute come quella, raccolta in questo doppio CD, firmata da Mattia Ometto, che del compositore moscovita percorre la screziata voce attraverso il cangiante mosaico delle Forgotten Melodies. Tre cicli di miniature che, nella lucida investigazione dell’interprete, nello srotolarsi vagamente liederistico di pagine dal sapore intimo e (fintamente) disimpegnato, rivelano l’abisso che le pervade. Abisso oscuro, inquietante, lacerato, seppur avvolto dai velluti di una cantabilità mai prosciugata. L’impasto armonico che dal severo contrappunto delle radici muove verso tinte ardite, contrasti anche aspri, passi di danza non di rado sghembi; la linea del canto pronta ad abbandonare le anse di lirica meditazione per abbracciare le rapide di una scrittura torrenziale, bruciante, immaginifica.
Ometto, dal fondo di questo multiforme patrimonio di frammenti, sembra recuperare le diverse anime, evitando accuratamente di appianarne i tratti ma, al contrario, sottolineandone la tesa, drammatica coabitazione di superfici. Attraverso una lettura che è insieme appassionata e sobria, strumentalmente smagliante quanto sorvegliata, mai eccessiva, il pianista padovano – cresciuto alla scuola di Aldo Ciccolini e soprattutto di Earl Wild, a cui deve l’incontro fatale con la musica di Medtner – restituisce in tutta la sua complessa, sfaccettata bellezza, la voce di un gigante e della sua storia, condensata in melodie fuggevoli, selvatiche, vertiginose. E da cesellatore quale è ne salda i tasselli in un affresco doloroso e sapido, scandito dal riaffiorare ricorrente e ricorsivo della memoria. Emblematica, a questo proposito, è la Sonata Reminiscenza che apre l’ascolto e che tuffa l’ascoltatore nella temperie del primo ciclo (op.38) della serie, suggellato dalla scia di luce della sua celebre Coda. Un ascolto prezioso e necessario.
Nikolai Medtner
Forgotten Melodies
Mattia Ometto
Piano Classics - 2022