Recensioni - Cultura e musica

In Disco: Pärt, Poulenc e Stravinskij uniti nel sacro

Mariss Jansons riunisce i tre compositori in un enigmatico polittico

Dall’ingresso all’altare, è uno straordinario cammino di fede, passione e catarsi, quello che la compianta bacchetta di Mariss Jansons delinea con magnifica adesione in questo trittico tra i più alti ed ispirati della letteratura del XX secolo. Ad aprire, quasi ad introitus, la devozione sospesa, senza tempo nella sua quasi immobilità, della Berliner Messe che Arvo Pἅrt compone nel 1990, in occasione della riunificazione delle due Germanie. La sua scrittura millenaria, la nordica verticalità con cui il compositore estone tratta voci e strumenti, sembrano dare il passo all’ascolto che, dalle queste divine latitudini, chiama a sé il cielo pesante, la strascicata, umana sofferenza che lo Stabat Mater di Francis Poulenc spalanca. Una sacra rappresentazione di pietà ed intercessione al cui interno, a trafiggerla, giungono stilettate di teatrale, accesa drammaturgia, a raccontare ciò che il pudico Pἅrt tace. E così come avvolta in una luce chiaroscurale era la pagina di Pἅrt, nelle abbaglianti vetrate disegnate da Poulenc la magnifica duttilità di Orchestra e Coro della Radio Bavarese trovano piena esaltazione. Geometrie nettamente stagliate, fraseggi cesellati con pennino finissimo, capaci di intrecciare a stretto filo le corde dell’intimo e del solenne, del presente e dell’eterno. A chiudere il trittico, lo sguardo di Stravinsky con la sua Sinfonia dei Salmi, enigmatico polittico in tre pannelli, in cui, in modo ancor più esplicitamente deliberato di quanto non avvenga nella poetica di Pἅrt, la musica nega il tempo e, proprio per questo, lo avvolge: un'implorazione, un ringraziamento, un inno di adorazione che suggellano un ascolto di rara bellezza.

Pärt Poulenc Stravinskij
Composizioni sacre

Orchestra e Coro della Radio Bavarese
Mariss Jansons
BR classics