Nell'interpretazione di Andrea Albertin per DaVinci Classics
Radici nel severo magistero contrappuntistico, rami e foglie audacemente protesi verso soluzioni in cui è l’inatteso, il prezioso, a cogliere di sorpresa l’ascoltatore. In questo lavoro discografico nato nel 2021, nei mesi difficili della pandemia, il mantovano David Fontanesi, si rivolge all’organo, lasciandosi ispirare dalle sue potenzialità espressive. Una rosa di quattro Sonate, rigorosamente strutturate in tre movimenti, territori complessi e affascinanti irradiati da frequenti echi mutuati dal mondo bachiano, così come da quelli di Buxtehude, e accese da una scrittura la cui vivacità rivela, in filigrana, le lezioni apprese alle scuole di Mauro Bonifacio ma, soprattutto, di Azio Corghi, suo conterraneo guidizzolese. Ad esaltarne il tessuto, le tinte, le sottigliezze, attraverso una strumentalità salda e sorvegliata, è l’interpretazione di Andrea Albertin, perfettamente a suo agio alle prese con il sontuoso Tamburini – Bonato di Abano Terme. Controllo capillare dei tiranti sintattici, gusto e sapienza nel condurre le frasi ma anche di lasciarne affiorare il pensiero sotteso, la ragnatela invisibile di una palpabile decantazione filosofica, che della musica è linfa e compendio.
David Fontanesi
Quattro sonate per organo
Andrea Albertin
DaVinci Classics