
Mai Lan Morini e Daniel Gardiole in un recital che comprende musiche di Girard, Debussy e Hahn
È un invito al viaggio, a salpare per un altrove che profuma di début de siècle, di nostalgia e di desiderio. Questo ascolto in cui il presente ha la stessa svaporata luce di un passato che il tempo ha reso un cristallo di storia è un omaggio alla Francia postimpressionista, fatta di pennellate fugaci e di un gusto per il timbro che si eleva a creatura vivente, quando non a protagonista del discorso musicale. Pagine per pianoforte e per pianoforte a quattro mani in cui la voce di Anthony Girard dialoga con quelle di Debussy e di Hahn attraverso un ventaglio di miniature pervase di grazia, di gusto e di quell’essenzialità screziata da uno spettro armonico di immaginifica trama. È affidato, insomma, a questo compositore nato a New York ma cresciuto e formatosi in Francia, il compito di aprire e chiudere un percorso d’ascolto che si interfaccia direttamente con i modelli sommi, recuperando, insieme all’arcinoto Children’s Corner debussiano, l’incantata Suite Clair de Lune di Hahn, ispirata, inquieta meteora nel cielo musicale transalpino. A dipanare questi fili, intrecciandone e sciogliendone ad arte i destini, sono Mai Lan Morini e Daniel Gardiole, preziosi affabulatori di una narrazione condotta con pari misura e devozione, assecondando quel senso filiforme che da solo restituisce il sapore di un tempo sospeso, e che si ritrova nell’immaginifica Floraisons a quattro mani, sulla cui trama si conclude il percorso d’ascolto.
Girard, Debussy, Hann
Floraisons
Mai Lan Morini, Daniel Gardiole
Da Vinci Classics