Recensioni - Cultura e musica

In Disco: Viaggio nelle notti di Parigi

François Xavier Roth in una raffinata selezione di autori francesi.

Leggera, di una leggerezza che è acuta civetteria, scanzonata evasione, arrogante consapevolezza mascherata da bonario understatement. La danza attraversa la letteratura musicale francese non meno di quanto non avvenga nella vicina Austria, ma per ragioni oscure ad un tratto, dai fasti alla corte di Luigi XIV, al contrario di quanto non avvenga in casa asburgica, si riduce ad universo da consumarsi tra i café chantant e gli spettacoli nazionali. Musica svagata e frizzante che fa da sottofondo alle tele degli impressionisti non meno che ad un’epoca proiettata in avanti, desiderosa di mordere la vita e, con il sorriso e a passo di valzer o galop, dimenticare le incombenti ombre della storia. Con la consueta raffinata precisione, il Palazzetto Bru Zane dedica un viaggio discografico nelle Nuits de Paris, ossia della musica da ballo che ha caratterizzato indimenticabili soirées alle Folies Bergère così come all’Opéra, pescando dal baule creativo di autori oggi poco frequentati (e per questo straordinariamente interessanti) come Vicrorin Joncières, Ambroise Thomas o Emile Waldteufel ma anche da quello ben più saccheggiato di Massenet, Gounod, Saint Saëns o Delibes. Ne esce un affresco di esaltante vigore cromatico, nella polifonia di voci differenti e parimenti rivelative del fermento di una città alle prese con sé stessa in scena. La bacchetta di François Xavier Roth, alla testa della compagine di Les Siècles, sembra volteggiare nell’aria, plasmando in arabeschi di pura suggestione le sonorità di strumenti dell’epoca in una sorta di visione tridimensionale, immersiva, nella quintessenza di un sentire irripetibile.

LES NUITS DE PARIS

 Les Siècles
François Xavier Roth

Palazzetto Bru Zane