Recensioni - Cultura e musica

In Disco: le suites per violoncello di Bach trascritte per violino

L'interpretazione di Giuliano Carmignola ne amplifica l'eleganza e la spiritualità

Abbraccia l’intero corso di un’esistenza – i giorni e le ore, il tempo lungo e l’istante – la frequentazione di Giuliano Carmignola con il testamento bachiano. Un rapporto che, prima sul sentiero obbligato della formazione poi, sempre più, su quello più appartato di una personale, umana affinità con l’intima voce del Kantor, con l’abissale groviglio delle sue imperiture verità. Sin dai suoi esordi, il violinista trevigiano ha posto il confronto con il corpus bachiano al centro della sua investigazione, come ben racconta la filigrana della lunga scia di incisioni. Questa volta, ispirato dalla trascrizione approntata da Marco Serino, Carmignola affronta l’impresa, tanto sfidante quanto intrinsecamente imprescindibile, delle Sei Suites per violoncello solo, trasponendone la torrenziale, multiforme bellezza, sulla cordiera del suo Guarneri del 1733. Sotto il suo arco, le sei sorelle respirano, insinuano, si librano con una leggerezza, un’eleganza, una spiritualità che, anziché sminuire, sembrano amplificare il dettato originario della pagina. Il proverbiale legato di Carmignola, il fraseggio così sorvegliato da apparire cantato, parlante, è sempre uno spettacolo di bellezza e di devozione, di sovrano, articolatissimo nitore, lezione di una scuola a cui guardare come un patrimonio da non disperdere.

J.S. Bach
6 Suites a Violoncello Solo senza Basso

Giuliano Carmignola violino

ARCANA