Recensioni - Cultura e musica

In disco: I concerti "particolari" di Vivaldi

Enrico Onofri firma una stimolante miscellanea dei concerti più sperimentali del musicista veneziano

Singolari in quanto refrattari a canoni e schemi; asimmetrici, irregolari e, per derivazione, estrosi, bizzarri ma anche arditamente protesi verso soluzioni e sperimentalismi audaci ed inediti. Testimoni, nella loro irriproducibile unicità, del genio creativo umano e della sua universalità. I Concerti qui raccolti in un’ideale galleria d’ascolto da percorrere e ripercorrere, in un gioco a stanare bellezze e rivelazioni che non smettono di affiorare, raccontano un Vivaldi da numeri primi, appartato rispetto alle pagine universalmente note: Concerti “particolari”, appunto, sfuggiti alle maglie del repertorio più battuto, depositari di un’abbagliante cattedrale di leggerezza, coraggio, inventiva danzante sul filo di un mirabile quanto fragile equilibrio. Tra gli altri, tre concerti “parigini”, probabilmente composti su commissione del conte Languet de Gergy, ambasciatore francese a Venezia; il Concerto in Si bemolle maggiore, conosciuto come “Conca”, scritto a Praga e debitore nel nome alla conchiglia utilizzata come strumento a fiato nel repertorio popolare boemo, ad imitazione dei suoni della natura; il “Madrigalesco”, con la verticalità austera del suo contrappunto denso ed armonicamente articolato; il Concerto “Alla rustica”, riecheggiante atmosfere agresti e festose. Attorno, un ventaglio di Sinfonie che come autentici Concerti veri e propri, con i loro fugati, invitano ad accompagnare il corso della musica nel più vivo della vicenda e ad entrare nel cuore dell’azione. Una Venezia “minore” a cui il tocco magico di Enrico Onofri toglie il velo e restituisce in tutta la sua prepotente fascinazione di città-mondo, crocicchio di e mirabile sintesi di atteggiamenti, espressioni, approcci. Di questi Concerti in cui l’uno e il tutti si fondono in piani continuamente mobili e compenetrati, Onofri – direttore e superbo violino primus inter pares nelle pagine in cui Vivaldi affida i riflettori – sembra prediligere l’aspetto squisitamente relazionale, drammaturgico, interiore; scava nelle oscillazioni dinamiche, ricrea prospettive spaziali ed emotive, insegue pieghe più esistenziali che strumentali, come nella lezione appresa accanto ai sommi custodi del repertorio barocco. Ma soprattutto, alla testa della valorosa compagine dell’Academia Montis Regalis, in un gioioso, plasticissimo connubio di intenti, sembra consegnarne all’ascoltatore la forza propulsiva, il messaggio di speranza, losguardo orientato ad un domani pieno di speranze e di progetti che questa musica custodisce e rivela. Un teatro nel teatro.

VIVALDI: CONCERTI PARTICOLARI
ACADEMIA MONTIS REGALIS
Enrico Onofri

Passacaille 2021