Recensioni - Cultura e musica

Incompiute a confronto

Zubin Mehta alla testa dell’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino in un programma che comprende l’Incompiuta di Schubert e la nona di Brucknner

Differenti sono i motivi per cui i rispettivi compositori non hanno portato a termine queste due partiture, se infatti fu la morte ad interrompere Brucnker durante la composizione del quarto movimento, Schubert abbandonò definitivamente il progetto durante la stesura del terzo movimento e visse ancora per 6 anni. Nonostante questo l’”Incompiuta” che venne eseguita solo 40 anni dopo la sua stesura, viene considerata come tappa fondamentale nel passaggio dal neoclassicismo al romanticismo, soprattutto per la scelta della tonalità di si minore, mai utilizzata da nessuno dei grandi sinfonisti che lo precedettero.
Mehta ne ha offerto una lettura misurata ma di grande nobiltà. Cura nel fraseggio, ricchezza nei colori e pienezza nei timbri sono state le caratteristiche di un’interpretazione estremamente matura   e consapevole.
Ottima la risposta dell’orchestra che si è dimostrata perfettamente padrona del repertorio.  In particolare abbiamo apprezzato la prova dei legni nel secondo movimento.
Decisamente più impegnativa, e molto meno frequentata, la seconda composizione in programma è idealmente collegata alla precedente perché in un certo senso chiude definitivamente il grande periodo romantico (la quarta sinfonia di Brahms risale ad una decina di anni prima). La sua grande articolazione non ha comunque impedito a Mehta di dirigerla totalmente a memoria, come peraltro aveva fatto anche con Schubert, denotando sicurezza e profonda conoscenza del brano.
Il direttore indiano ha staccato dei tempi più lenti rispetto a quanto siamo abituati ad ascoltare, che hanno permesso all’orchestra di dipanare più agevolmente l’intricato contrappunto.
Anche in questo caso ha prevalso una lettura di stampo più lirico e struggente, in contrapposizione alle magniloquenti e forse un po’ retoriche interpretazioni di matrice tedesca.
Al termine applausi incondizionati da parte di un Teatro Filarmonico come sempre esaurito.

Davide Cornacchione 12/9/2016

 

 


L’alfa e l’omega del sinfonismo romantico racchiusi in due incompiute. Questa  è l’idea alla base del programma del bellissimo concerto che l’Orchestra del Maggio Musicale Fiorentino guidata da Zubin Mehta ha tenuto al Filarmonico in occasione del Settembre dell’Accademia.
L’essere “non finite”, anche se per motivi differenti, accomuna infatti la settima (o ottava a seconda della numerazione) sinfonia di Franz Schubert e la nona sinfonia di Bruckner.