Recensioni - Cultura e musica

Intriganti Ballades al Vittoriale

In questa balera abbiamo una vera e propria orchestrina di sei elementi, e un corpo di ballo di sette danzatori che ci fanno vivere intense emozioni.

10-08-08 Teatro al Vittoriale 
Ballades – Compagnia Fabula Saltica

Dice bene l’introduzione allo spettacolo: “Una sala da ballo è un piccolo mondo dove prendono vita attese, speranze, incontri, storie, passioni e delusioni. Entrare in una balera è come varcare la soglia di un microcosmo fatto di un concentrato di comportamenti quotidiani, un luogo dove si mescolano le passioni, gli amori e gli intrighi….” , e in questa balera abbiamo una vera e propria orchestrina di sei elementi, e un corpo di ballo di sette danzatori che ci fanno vivere intense emozioni.

 


Non manca nulla, dal mettersi in mostra, allo studiarsi, all’approccio, alle chiacchiere e alla danza. Coppie che si formano e si disfano, sguardi di intesa, occhiate invidiose a chi ha trovato un compagno per ballare una sera, o forse per un periodo più lungo. Risate e allegria nei volteggi dei ballerini. Fino a quando l’orchestra se ne va, costringendo i clienti a lasciare, seppur di malavoglia questa fantasiosa balera.

Una bella performance quella della compagnia Fabula Saltica di Rovigo, ballerini in sintonia e dotati di una notevole capacità interpretativa, tanto che all’inizio ci si aspetta qualche battuta, come se si trattasse di una pièce teatrale. E interpretano bene le coreografie di Claudio Ronda, che costringono ad un largo uso dello spazio scenico e all’utilizzo delle sedie: unico ingrediente scenografico. Sedie che diventano di volta in volta estensione del corpo dei ballerini, oggetto di scambio o rimangono quello che sono, sedie per il gioco di chi rimane in piedi. Sulle musiche originali di Paolo Zimbelli, i ballerini Giovanna Carrain, Maria Paola Maran, Alessia Cecchi, Federica Iacuzzi, Vito Alfarano, Marco Rigamonti e Massimo Cerruti hanno dato vita per un ora intensa ad un mondo che sembra non volersi esaurire con le ultime note dell’orchestra, ma solo con gli ultimi applausi di un pubblico che pur se chiede il bis non verrà accontentato.
Ce ne andiamo con la soddisfazione di aver visto uno spettacolo carino, fresco, ironico e di qualità.

Valeria Bisoni