Recensioni - Cultura e musica

KRISTJAN JARVI E LA BALTIC SEA YOUTH PHILARMONIC: TRAVOLGENTE GIOVENTÙ AL TEATRO FILARMONICO DI VERONA

Come l’amore per la musica travalica confini territoriali, culturali e di genere

Il programma scelto dal fondatore e direttore della BYP, Kristjan Jarvi è di per sé carico di energia . Inizia con la versione originale del 1867 de “Una notte sul Monte Calvo” di Musorgskij, brano che riesce a conservare la sua attualità anche più di cent’anni dalla sua composizione. Non è difficile immaginare l’assemblea delle streghe e le loro chiacchiere in un suono così sprizzante energia e a tratti quasi irriverente. Un’interpretazione briosa e piena di gioia e uno spettacolo vedere Jarvi muoversi incitando con tutto il corpo i suoi musicisti.
Questo taglio fresco e spensierato della prima selezione non  deve però  ingannare. Il “Concerto per pianoforte e orchestra in La minore Op. 16” di Edvard Grieg presenta un’orchestra dal suono pieno, corposo, consapevole e maturo.  Il giovanissimo pianista canadese  Jan Lisecki (18 anni) sfoggia in realtà una sensibilità matura e una fluidità nel movimento che ammalia. Jarvi costringe il pianista canadese ad offrire al pubblico entusiasta due bis, il primo ci concede una conferma del suo virtuosismo e il secondo della sua sensibilità poetica.
Dopo l’intervallo è la volta della Suite di “Karelia” Op. 11 di Jean Sibelius, dove ancora una volta la maestria di questi giovani musicisti è messa in risalto. L’energia non cala minimamente e il pubblico stavolta non si fa cogliere come nel primo tempo ad applaudire fra un tempo e l’altro, ma non si trattiene e non accenna a lasciar parlare Jarvi alla fine dell’esecuzione.
Scusandosi per non parlare italiano, questo sorridente ed eclettico direttore d’orchestra ci spiega che la prossima esecuzione è un brano scritto apposta per la BYP dal non ancora trentenne compositore Gediminar Gelgotas, qualche tempo fa. Invitandoci a “vedere” questa composizione che racchiude in se tutto quello che ama Gelgotas (dal classico Ciaikovskij, al pop, al rock, al rap) e racchiude tutto quello che la BYP rappresenta – centinaia di giovani musicisti provenienti da diverse culture, diverse latitudini, diverse storie di dieci paesi diversi ma con un unico denominatore comune: il Mar Baltico.
Non è descrivibile, lo stesso Jarvi definisce incredibilmente originale l’intera concezione di questa performance musicale, comprendente tutti gli strumenti, le voci e il violino solista Dalia Simaska, in un vortice di energia mai visto.
Il programma termina con l’Allegretto da “Rock Symphomy” di Imants Kalnins che Jarvi fa iniziare senza attendere il placarsi degli applausi. Brano assolutamente “rock” suonato da un’orchestra di oltre 50 elementi al cui termine non è possibile contare i “bravo” e l’entusiasmo del pubblico per un concerto che non si vorrebbe sentir terminare.  Ci vengono concessi tre bis, uno più brioso, energico e vivace dell’altro, l’ultimo dei quali coinvolge anche tutto il pubblico.
In tanti anni di presenza al Settembre dell’Accademia, mai ho visto i musicisti improvvisare al termine del programma ufficiale e di ben 3 bis, una “jam session” in piena regola. Una gioia che ha portato gli spettatori alzatisi per uscire a fermarsi, a continuare a battere il tempo con le mani e qualcuno anche ad accennare qualche saltello!
Grazie Kristjan Jarvi per aver voluto questo progetto e grazie BYP!!


Valeria Bisoni   30 Settembre 2014


Se qualcuno avesse dei dubbi sul fatto che violini, viole, fagotti, tromboni e così via,  siano strumentiadatti solo a musica “seriosa”  deve ascoltare e vedere un concerto della BYP (Baltic Sea Youth Philarmonic).  Perché solo un gruppo di musicisti giovanissimi e pieni di entusiasmo possono trasmettere energia, carica, pura passione per la musica e gioia nell’eseguirla come hanno saputo fare ieri sera sul palco del Teatro Filarmonico in occasione del penultimo concerto del Settembre dell’Accademia 2014.