Recensioni - Cultura e musica

L'Arena di Verona: tempio del rock

Domenica sera, dopo l'esibizione della band vicentina Mistonocivo, che ha dimostrato di saper suonare un rock duro ma allo stesso ...

Domenica sera, dopo l'esibizione della band vicentina Mistonocivo, che ha dimostrato di saper suonare un rock duro ma allo stesso tempo intrigante, e dopo un'ora di ritardo, ha fatto il suo ingresso sul palco dell'Arena di Verona, la rockstar Lenny Kravitz.

L'anfiteatro romano aveva registrato il tutto esaurito;dei ragazzi in gradinata cercavano un posto decente per poter almeno intravedere la stella nera di nome Lenny.

"Lenny" è anche il titolo dell'ultimo album che ha riscosso grande successo, e che il bel mulatto Kravitz ha voluto suonare quasi per intero.

Accompagnato da una sintetica band, la scatenata Cindy Blackman alla batteria, l'euforico Jack Daly al basso e il grande chitarrista Craig Ross, e una sezione fiati ridotta ad un solo sax, Lenny ha invaso di suoni rock distillato l'immenso pubblico che aveva difronte.

Aperto il concerto con "Rock And Roll Is Dead", il cantante americano ha poi voluto promuovere l'ultimo album con canzoni che andavano da "Battlefield Of Love","Yesterday Is Gone",alla super cantata insieme alla gente "Stillness Of Heart",e poi ancora i successi "Pay To Play","A Million Miles Away" alla ormai mitica "Bank Robber Man".

Lenny ha poi voluto anche rispolverare i vecchi pezzi che hanno fatto di lui un mito vivente.Canzoni come la bellissima "American Woman",la accattivante "Circus","Let Role Rule", e le ultime quattro,una più bella e sensuale dell'altra;"Are You Gonna Go My Way", "Believe", "Again" e "Fly Away".

Un bel rock, con uno scatenato Craig Ross che spesso estraeva dal suo strumento assoli che ricordavano tanto quelli del grande Slash.

Lenny Kravitz ha cercato spesso il contatto con il pubblico, oltre quello fisico, che ha visto il riccio americano attorniato da mani in delirio, la rockstar ha più volte incentivato la gente a cantare con lui.

Un concerto dai tratti sintetici, ma reso grande dal piccolo Lenny.

11/06/02
Francesco Olivieri