Coinvolgente concerto per l’ultimo appuntamento della stagione con l’orchestra sinfonica tirolese. Musiche della tradizione slavo-germanica con Enescu e Listz, per concludere con la prima sinfonia di Gustav Mahler
Felice conclusione per la stagione dell’orchestra sinfonica del Tirolo, diretta per l’occasione dal maestro britannico Jonathan Bloxham.
Serata dedicata alla canzone popolare austroungarica in quella felice e crepuscolare stagione in cui molti popoli, i “miei” popoli li chiamava Francesco Giuseppe, convivevano più o meno pacificamente all’interno del complicato impero con capitale Vienna.
Si inizia con il Romeno George Enescu, compositore della prima metà del novecento con studi musicali a Vienna, e la sua Rapsodia Romena Nr. 1 op. 11 del 1901. Pezzo che affonda le radici nella musica popolare, ma la reinventa con sonorità che richiamano il tardo romanticismo e alcuni accenti di modernismo timbrico delle avanguardie viennesi. Si prosegue poi con le danze ungheresi di Franz Listz riarrangiate per cimbalon ungherese da JenÅ‘ Lisztes, grande virtuoso di questo raro e singolare strumento, simile al pianoforte, ma a corde battute.
Grande prova per il maestro ungherese che incanta la sala ricevendo molti applausi. Jenő Lisztes ottiene dal suo cimbalo suoni che sono raffinate cascate di gocce sonore madreperlacee, con una precisione di tocco sublime e a tratti ipnotica. Inevitabile e applauditissimo un bis solistico per lui.
La seconda parte del concerto è dedicata alla Prima Sinfonia di Gustav Mahler detta “Il Titano” del 1889. Lo stile mahleriano in questo primo lavoro non è ancora sviluppato a pieno, ma proprio per questo la sinfonia abbonda di richiami alle canzoni popolari ed è un vero e proprio compendio del tardo romanticismo mitteleuropeo. Dalle trombe in sordina percepiamo in lontananza gli echi wagneriani, che trascolorano nel bozzettismo naturale e nelle melodie forbite che ricordano Humperdinck, fino ad anticipare le grandi volute sonore ed i contrasti timbrici dei poemi sinfonici di Richard Strauss, mentre nel trio del secondo movimento brilla la lieve Vienna dei fratelli Strauss.
Grande prova per l’Orchestra Sinfonica del Tirolo ottimamente diretta da Jonathan Bloxham. La compagine tirolese fa mostra di solidità e compattezza e il direttore britannico legge la prima parte del concerto con la giusta leggerezza e disincanto; mentre nella sinfonia di Mahler eccelle nel far risaltare con nettezza le diverse sezioni orchestrali e nel sottolineare la modernità agogica e il temperamento popolare della musica di Mahler. Non per niente la prima sinfonia di Mahler è quasi contemporanea al di poco successivo Des Knaben Wunderhorn.
Sala gremita e grande successo per tutti gli interpreti a fine serata, con molte chiamate a proscenio.
Raffaello Malesci