Recensioni - Cultura e musica

La musica di Bregovic surriscalda il Vittoriale

Tutto esaurito per il bellissimo concerto del musicista bosniaco

Nuovo concerto (e nuovo sold-out) al Vittoriale con Goran Bregovic. Giovedì 16 luglio il musicista bosniaco e la sua Wedding and funeral orchestra hanno surriscaldato la già elevata temperatura atmosferica.
La scaletta dei brani, il cui titolo “Chi non diventa pazzo non è normale” lasciava intuire il tenore della serata, alternava canzoni dell’ultimo cd “Champagne for gypsies” a composizioni storiche.

Si inizia con uno straniante ingresso dai due lati della platea degli ottoni che dapprima dialogano tra loro e quindi, una volta salutato l’ingresso sul palcoscenico del resto della band, leader compreso, attaccano con la trascinante “Gas gas”.
Segue un’ampia selezione da “Champagne for Gypsies”, che comprende tra gli altri: “Presidente, “Quantum utopia”, “Be that man”, brani che recuperano la tradizione musicale gitana di cui Bregovic è uno dei massimi  esponenti insieme ai Gipsy Kings e ai Gogol Bordello con i quali ha peraltro collaborato nella realizzazione dell’album.
Non mancano però i grandi classici nati dalle colonne sonore scritte per il regista Emir Kusturica, sui quali si incentra la seconda parte del programma. Ascoltiamo quindi da Underground la travolgente “Mesecina” il bellissimo tango “Ausencia” e il pirotecnico “Kalashnikov” scelto per chiudere la serata. Dal Tempo dei gitani viene eseguita la struggente “Ederlezi” mentre da Arizona Dream ascoltiamo l’affascinante “In the deathcar”originariamente scritta per la voce di Iggy Pop.
Nei bis Bregovic si concede un paio di incursioni nelle canzoni di guerra con la bosniaca “Artiglieria”, che, come spiega divertito al pubblico, parla di artiglieria, e un’insolita versione di “Bella ciao”.
Grande la partecipazione del pubblico che esauriva il teatro del Vittoriale e che ha cantato, applaudito e ballato insieme a Bregovic ed alla sua trascinante band

Davide Cornacchione 16 luglio 2015