
Un musical frizzante ed edonista per due ore di pura evasione
Un film di Phyllida Lloyd.
Con Meryl Streep, Pierce Brosnan, Colin Firth, Stellan Skarsgård, Julie Walters, Dominic Cooper, Amanda Seyfried, Christine Baranski, Nancy Baldwin, Heather Emmanuel, Colin Davis, Rachel McDowall, Ashley Lilley, Ricardo Montez, Mia Soteriou, Enzo Squillino Jr, Chris Jarvis, Hemi Yeroham, George Georgiou, Maria Lopiano, Juan Pablo Di Pace, Norma Atallah, Myra McFadyen, Leonie Hill, Niall Buggy, Jane Foufas, Philip Michael.
Genere Commedia, colore 108 minuti. - Produzione USA, Gran Bretagna, Germania 2008. - Distribuzione Universal Pictures -
Se non amate i film zuccherosi e sentimentali astenetevi dalla visione di questo musical…ma sarebbe un peccato, perché il ritmo è straordinario e l’allegria che trasmette contagiosa, oltre alla musica che vi rimane in testa e vi fa canticchiare all’uscita dal cinema.
Con questo film il concetto di evasione mentale raggiunge il suo significato più godibile.
Nell’incantevole isola greca di Kalokairi la giovane Sophie, che sta per sposarsi, invia tre lettere in diverse parti del mondo ai suoi potenziali padri per invitarli e finalmente sapere qual è quello vero.
Tutto questo all’insaputa di sua madre, Donna,che da figlia dei fiori libera e consapevole è divenuta una signora tranquilla, rigorosamente single, che gestisce un hotel. I tre uomini arrivano e la madre presto li scopre, e, da lì in poi, sarà un crescendo di situazioni comico-sentimentali con inevitabile lieto fine. Il tutto condito con un post femminismo ironico e all’acqua di rose, ma non banale.
Le cose pregevoli del film sono molte. La bravura e il professionismo degli interpreti, fra cui spiccano Meryl Streep, che canta, balla e si muove con l’agilità di una ventenne (peccato però che la doppiatrice sia cambiata, rispetto alla sua solita), Julie Walters, deliziosa attrice inglese, Pierce Brosnan, che sa rendere teatrale la sua goffaggine senza nasconderla. Ma sono tutti degni di nota.
Le canzoni degli Abba costituiscono il tappeto sonoro e l’ossatura del film, e danno ad esso un ritmo forse un tantino kitsch, ma travolgente.
Ma la cosa migliore del film, secondo me, è il messaggio di trarre dalla vita il piacere che se ne può ricavare, senza farsi ingabbiare da qualunque tipo di ideologia, sacra e/o profana.
Il che, in questi tempi carichi di regole e di prigioni esteriori e mentali, non è poco.
Elena Bettinetti