Recensioni - Cultura e musica

Macerata: Le suggestioni di Orff allo Sferisterio

Una bella serata di musica

Le fondazioni liriche pare abbiano riscoperto, o meglio rivalorizzato, i Carmina Burana all’interno delle programmazioni del cartellone delle stagioni d’opera. Il Teatro La Fenice li ha proposti nell’estate del 2022 in Piazza San Marco, diretti dal maestro Fabio Luisi, Michele Spotti li dirigerà all’Arena di Verona il 1° settembre prossimo. Non è stata da meno la programmazione del Macerata Opera Festival, che nella serata calda e affollata dell’8 scorso ha presentato la cantata scenica di Carl Orff nella cornice dello Sferisterio di Macerata, diretti da Andrea Battistoni, con il Coro lirico marchigiano “Vincenzo Bellini” diretto da Martino Faggiani, e i Pueri Cantores “D. Zamberletti” diretti da Gian Luca Paolucci. Quasi sempre impeccabile l’esecuzione dell’Orchestra Filarmonica Marchigiana, buona la qualità degli interpreti, dal tenore Dave Monaco, al soprano Giuliana Gianfaldoni, la cui dolcezza dell’esecuzione è stata più volte sottolineata dagli applausi del pubblico. Una menzione a parte merita il baritono Mario Cassi, il solista più coinvolto nell’esecuzione delle cantiones profanae che danno vita ai Carmina Burana (sette sui 24 del corpus), che ha saputo inerpicarsi anche nei sentieri più impervi con intonazione ed eleganza.

Un discorso a parte meritano le immagini realizzate dagli alunni dell’Accademia di Belle Arti di Macerata e proiettate durante l’esecuzione: anche se non era sempre facile cogliere il nesso tra i brani e gli stimoli visivi, soprattutto perché il repertorio di immagini utilizzate faceva riferimento a codici visivi non solo medioevali o contemporanee, hanno costituito un efficace stimolo alla fruizione dell’opera di Orff. Meritati e copiosi gli applausi alla fine dell’esecuzione.

Daniela Menga