Recensioni - Cultura e musica

Martha Argerich a Torino

L’Orchestra Sinfonica Nazionale Rai ha inaugurato a Torino, all’Auditorium “Arturo Toscanini”, la stagione 2023/24 con un concerto che si è tenuto giovedì sera 26 ottobre ed è stato replicato il giorno dopo.

L’evento ha fatto registrare il doppio sold out: i biglietti sono andati esauriti poche ore dopo la messa in vendita ufficiale. Lo spettacolo d’esordio è stato trasmesso in diretta sulle frequenze di Radio 3 e in televisione, con una differita di 45 minuti, sul canale Rai 5.

Alla serata ha preso parte una star d’eccezione: la pianista argentina Martha Argerich, che ha eseguito il Concerto 1 op. 15 per pianoforte e orchestra, in tre movimenti, di Ludwig van Beethoven. Al suo termine, dopo l’intervallo, l’Orchestra ha proposto la Sinfonia n. 5 in mi minore op. 64, in quattro movimenti, di Petr Il’ič Čajkovskij.

A dirigere il Maestro ligure Fabio Luisi, Direttore Emerito dell’Orchestra Rai. L’ingresso sul palco di Martha Argerich è stato salutato dagli applausi del pubblico in sala.

La pianista argentina sembra rilassarsi tra una volantina e l’altra, eseguendo passaggi complessi e cadenze solistiche mentre il volto esprime la capacità che ella possiede di calarsi pienamente nel mondo delle note, cancellando tutto il resto. La Argerich e il pianoforte sono un corpo solo, che comunica emozioni e passioni allo spettatore il quale, incredulo, trattiene il fiato dinanzi alla performance di una tra le più grandi pianiste di tutti i tempi. Sembra che Argerich non possa esistere senza il suo strumento e viceversa.

E l’Orchestra dialoga e asseconda questa unione attraverso una evidente e stupefacente complicità. Interessante il primo movimento del Concerto 1, fatto di arpeggi, ottave congiunte, scale da eseguire in velocità, in un impegnativo confronto Tutti e Solo. L’atmosfera è più dimessa nel Largo centrale, dove flauto, trombe e timpani non vengono impiegati. Il secondo movimento è quello dall’andamento pacato, che evoca nell’ascoltatore pensieri e riflessioni. Qui il pianoforte di Argerich somiglia ad un amico che racconta una vicenda ormai passata, che solo a ricordarla causa nostalgia. Vitalità, dinamicità e “allegria” caratterizzano quello che è il terzo movimento, il Rondò, che riprende il chiacchierare tra Tutti e Solo che si interromperà lasciando il passo alla cadenza pianistica che precede la conclusione in Do maggiore del Concerto, con l’Orchestra a sprigionare energia e positività.

Richiamata più volte sul palco dal tripudio generale, Argerich concede il bis suonando le Gavotta 1 e 2 tratte dalla Suite Inglese n. 3 in Sol Minore di Johann Sebastian Bach.

La Sinfonia n. 5 op. 64 di Čajkovskij verte su un tema di base che viene riproposto, con variazioni più e meno evidenti ed eseguito da vari strumenti, nei quattro movimenti che la costituiscono.

Un’idea geniale da cui parte Čajkovskij, mettendo su una composizione che, riprendendo il concetto esposto in precedenza, stimola le menti degli astanti attraverso vari temi melodici, suscitando in essi l’emergere di sensazioni e sentimenti contrapposti: pace e conflitto, gioia e tristezza, serenità e inquietudine.

Ma sono i sorrisi del pubblico, alla fine, ad accompagnare dietro le quinte gli strumentisti dell’Orchestra Rai che avvia il calendario di una stagione che sarà ricca di eventi da seguire.