Recensioni - Cultura e musica

Mine Vaganti: una commedia all’Italiana per Ozpetek

Divertente e godibile l’ultimo film del regista turco

Una vera commedia all’Italiana per l’ultimo film di Ferzan Ozpetek, infatti Mine Vaganti pur condito con modernità in salsa gaia ha tutti gli ingredienti della commedia cinematografica classica. L’intreccio ricco di colpi di scena, l’amore complicato dalla famiglia, la lotta generazionale, i personaggi caratterizzati e caratterizzanti l’immaginario collettivo del pubblico: la classica zia svampita, la nonna saggia e così discorrendo.

Intendiamoci Ozpetek è riuscito a confezionare un film pienamente convincente e soprattutto godibile, utilizzando questi ingredienti con sapienza e riuscendo a condirli con un linguaggio attuale e sostanzialmente credibile. Il pretesto del “coming out” dei due figli omosessuali dà infatti la stura al dispiegarsi, spesso più interessante, delle nevrosi e ipocrisie che tutti i personaggi hanno sempre celato e che improvvisamente esplodono. La nonna saggia che si intuisce aver avuto storie poco chiare in gioventù, il padre che conduce una doppia vita tradendo la moglie, la zia prona all’alcool per dimenticare le sue delusioni amorose e i due fratelli che sembrano improvvisamente voler fare a gara nel buttare a mare le paure e vivere pienamente la loro vita.

Non mancano ovviamente le scene comiche con gli amici del figlio in pieno stile “vizietto”, così come il finale quasi epico con il suicidio della nonna ed il ritorno ad una unità familiare che ricorda il miglior Ettore Scola. Il film è ben girato con frequenti stacchi che danno un ritmo agogico e interessante al tutto e  varie carrellate intorno alle tavole imbandite, scontato ma efficace simbolo di unione, dove inevitabilmente avviene la catarsi rivelatoria dei personaggi. Ottima la fotografia di Maurizio Calvesi e curati di costumi di Alessandro Lai.

Il film è sostanzialmente ben interpretato da un gruppo di attori accuratamente scelti e affiatati. Su tutti spicca il padre magistralmente interpretato da Ennio Fantastichini, sempre credibile e perfettamente a suo agio fra il comico e il tragicomico. Di rilievo anche le belle interpretazioni femminili: la madre di Lunetta Savinio, la zia  di Elena Sofia Ricci e Nicole Grimaudo intensa e sfuggente alter ego femminile al protagonista. Una menzione speciale alla nonna di Ilaria Occhini che riesce a trasmettere la sublime intensità della saggezza disincantata. Meno a fuoco invece i due protagonisti giovani. Alessandro Preziosi  risulta credibile ma poco coinvolgente, mentre Alessandro Scamarcio è abbastanza monotono in tutto il film con una aria sempre persa e spaesata senza che nel personaggio ci sia una qualche evoluzione.

Un film da vedere per una piacevole serata di cinema.

Raffaello Malesci