Recensioni - Cultura e musica

Miserere e Magnificat nella magistrale esecuzione dei Tallis Scholars

Un programma che spaziava da Allegri a Pärt nel concerto dell’ensemble inglese nel corso del Festival Monteverdi

Il secondo concerto che i Tallis Scholars hanno tenuto nella chiesa di San Marcellino in occasione dell’ultimo Festival Monteverdi presentava un programma estremamente eterogeneo ma, allo stesso tempo, di grande coerenza. Sotto il titolo di “Miserere e Magnificat” sono infatti state eseguite composizioni sacre, principalmente legate a questi due testi, che spaziavano dalla polifonia cinquecentesca sino alla musica contemporanea.

Quella che quindi ad una lettura superficiale poteva sembrare una miscellanea di pezzi di bravura, si è rivelata  invece come un intrigante percorso all’interno del modo di interpretare la spiritualità in musica nel corso degli ultimi 5 secoli. L’idea di abbinare brani dello stesso titolo, diversissimi tra loro per stile ed epoca, ha permesso infatti di comprenderli ancora meglio e di valorizzarne le loro singole caratteristiche.
Ovviamente il pezzo forte della serata, quello che tutto il pubblico aspettava e che ha chiuso la prima parte del concerto, era il Miserere di Allegri, ormai legato al nome dei Tallis quanto il walzer “An der schönen blauen Donau” lo è ai Wiener Philharmoniker. L’esecuzione è stata come sempre impeccabile, con i due cori disposti rispettivamente sull’altare ed all’ingresso della chiesa ed il cantus firmus, in quest’occasione proposto nella versione con variazioni, sul pulpito.
Il concerto si era però aperto nel nome di Pierluigi da Palestrina con il Mgnificat per doppio coro, seguito dalle 7 Antifone al Magnificat di Arvo Pärt: sette incisi tanto brevi quanto suggestivi, nei quali la perfezione tecnica e l’intensità dei Tallis hanno toccato forse il punto più alto di tutta l’esibizione.
La seconda parte è proseguita nell’alternanza di composizioni su testo analogo di differenti autori, pertanto al Magnificat di Praetorius ha fatto da contraltare l’omonimo brano di Pärt, mentre di William Byrd abbiamo ascoltato due differenti Miserere.
Il finale ha visto l’ensemble in una magistrale doppia esecuzione di un ulteriore testo biblico: il Nunc dimittis nelle versioni di Pärt e Palestrina.
Gli applausi meritatamente entusiasti di una chiesa di San Marcellino, quasi esaurita in ogni ordine di posti che hanno suggellato la fine del concerto, sono stati premiati da un bis firmato, come si conviene, Thomas Tallis.

Davide Cornacchione 20 maggio 2011