Recensioni - Cultura e musica

Musica tardo barocca italiana all’Isola del Garda

Una piacevole passeggiata nel tardo barocco italiano in compagnia del suo più importante e influente compositore, Vivaldi (1678-1741), ma anche di autori meno celebrati, come Geminiani (1687-1762) e Boni (II metà sec. XVII-1750?).

Una piacevole passeggiata nel tardo barocco italiano in compagnia del suo più importante e influente compositore, Vivaldi (1678-1741), ma anche di autori meno celebrati, come Geminiani (1687-1762) e Boni (II metà sec. XVII-1750?). Questa è la sintesi del quarto concerto della rassegna “Isola del Garda in Musica” che ha visto impegnate le sorelle Eliana e Loredana Gintoli, rispettivamente al violoncello e all’arpa barocca. La grande esperienza con importanti compagini cameristiche e influenti gruppi di musica antica - nonché la collaborazione con prestigiose orchestre - ha permesso alle due musiciste di far rivivere, fra i profumi del parco botanico dell’Isola del Garda, l’atmosfera della musica da camera del primo ‘700 attraverso l’ottima esecuzione di quattro sonate per violoncello e basso continuo eseguito dall’arpa barocca.

 


Il programma si è aperto e chiuso con due sonate di Vivaldi, fra le migliori composizioni strumentali composte dal “prete rosso” (chiamato così per il colore dei suoi capelli). Il violoncello era particolarmente amato dal compositore: di lui si dice, infatti, che più profonda era la voce dello strumento più profondo era il sentimento con cui scriveva per esso.

L’esecuzione della Sonata IV (Largo – Allegro – Largo –Allegro) ha esaltato la duttilità del violoncello nel suo doppio ruolo di strumento tenore (un violino che suona un’ottava sotto) e di strumento basso che sostiene l’intera struttura. Cristallino e accuratissimo l’accompagnamento dell’arpa barocca.

Più complesso l’ascolto della Sonata V (Adagio – Allegro Moderato – Adagio - Allegro) di Geminiani, autore le cui composizioni ardite e piene d'invenzione riflettono la sperimentazione armonica e timbrica tipica del periodo barocco, ma risultano talvolta difettose nel ritmo e nella melodia. L’ottima esecuzione delle sorelle Gintoli ha però regalato una modulazione dolce e espressiva e grande naturalezza nei passaggi.

Il concerto è proseguito con la Sonata X (Largo – Allegro - Largo – Allegro) di Boni, autore la cui produzione, di modesta entità, è notevole soprattutto per le composizioni strumentali. Le musiciste hanno incantato per l’esecuzione del secondo movimento che si è caratterizzata per l’assoluta precisione del violoncello e l’impeccabile puntualità dell’arpa.

A chiusura di un programma completo e avvincente, la Sonata IX (Preludio Largo – Allemanda Andante – Sarabanda Largo – Gigue Allegro) di Vivaldi ha colpito per la Sarabanda intima e colloquiale e la Giga velocissima e ottimamente eseguita.

Il coinvolgimento del pubblico per l’esecuzione delle sonate ha portato a un delizioso bis che ha permesso di apprezzare la qualità musicale dell’arpa barocca impegnata nella melodia della “Cassandra” di un anonimo del ‘600: il violoncello è sceso sulla linea di basso e ha lasciato all’arpa il compito di creare un’atmosfera suggestiva e composta allo stesso tempo. Ultimi istanti di incanto sul ritmo trascinante di una danza di Antonio Valente che regala uno squarcio sull’intrattenimento di corte alla fine del XVI secolo. Ancora una volta, la passeggiata fra i sentieri dolcemente illuminati del giardino botanico dell’Isola del Garda ha regalato attimi di magia e sensazioni da ricordare.

Tommaso Lavegas (08/09/2008)