Recensioni - Cultura e musica

Musicisti di eccezionale levatura al Verona Jazz 2010

Davvero impossibile non restare folgorati dalla straordinaria armonia di Swallow – Talmor – Nussbaum trio.

Classe 1940, Steve Swallow, bassista, contrabbassista e compositore statunitense, oltre che per le sue preziose collaborazioni con Gary Burton, Jimmy Giuffré e Carla Bley, è noto per il fatto di essere stato uno dei primi contrabbassisti jazz ad essere passati al basso elettrico.
Le sue composizioni sono state suonate anche da straordinari musicisti quali Bill Evans, Chick Corea e Stan Getz e, in questa bellissima serata musicale veronese, sono state proposte dal giovane sassofonista Ohad Talmor (nato nel 1970 a Lione da genitori israeliani) e da Adam Nussbaum, batterista dal volto simpatico e dall’accompagnamento ritmico piacevolmente ponderato e pacato.
Dopo avere regalato brani dalla tessitura molto complessa, a tratti riflessivi ed a tratti deliziosamente nervosi, il bravissimo Swallow ha ringraziato il pubblico per la grande energia dallo stesso profusa dalla platea: segno, questo, della grande sintonia creatasi tra musicisti e pubblico.
Bellissimo l’omaggio finale reso al grande Thelonious Monk.

Altrettanto interessante e ricca di emozioni la seconda parte della serata dedicata al jazz internazionale.
Protagonista indiscusso e meritatamente applaudito di questa tranche sonora è stato il Charles Lloyd New quartet.
Storico perlustratore di diversi generi musicali, Charles Lloyd, afro - americano nato nel Tennessee il 15 marzo del 1938, è protagonista indiscusso del jazz sin dai primi anni ’60 ed è a tutt’oggi considerato degno prosecutore dell’opera di John Coltraine.
Possiede, come dimostrato anche dall’esibizione tenutasi al Teatro Romano, una grande conoscenza della musica orientale, di cui è amante e studioso.
Interessanti e gradite le incursioni acid jazz in alcuni dei brani proposti.
Straordinari il giovanissimo pianista Jason Moran ed il contrabbassista Reuben Rogers; un po’ isterico e troppo presente, a volte, il batterista Eric Harland.

Donata Luani 30 giugno 2010