Recensioni - Cultura e musica

Myung-Whun Chung: dal podio al pianoforte

Il direttore coreano e l’Ensemble del Teatro Grande in un pregevole concerto dedicato alla musica da camera di Johannes Brahms

In un’intervista di qualche anno fa Riccardo Muti, ironizzando sulla scarsa dimestichezza di alcuni suoi colleghi come strumentisti, commentava: “Immaginatevi come potrebbe suonare un’orchestra composta da soli direttori d’orchestra.”. Ed infatti sono pochi i direttori che occasionalmente scendono dal podio per esibirsi come solisti oppure in complessi da camera: tra i grandi si possono citare lo stesso Muti, Barenboim, Pappano e, come abbiamo avuto modo di apprezzare a Brescia, Myung-Whun Chung.


Il direttore coreano si è infatti esibito al pianoforte insieme all’ensemble del Teatro Grande in una preziosa serata dedicata alla musica da camera di Johannes Brahms. Il merito di questa collaborazione è da ascrivere a Sandro Laffranchini, bresciano, primo violoncello della Filarmonica della Scala e coordinatore dell’ensemble strumentale che da alcuni anni ha scelto il nostro teatro come residenza.

Il concerto si è aperto con il giovanile trio in si maggiore op. 8, prima composizione cameristica del musicista amburghese, che oltre a Chung e Laffranchini ha visto protagonista la violinista Laura Marzadori.
Il brano ha messo subito in risalto l’affiatamento tra i tre esecutori, con Chung che dal pianoforte ha sempre mantenuto l’occhio vigile del direttore, rivelando anche in ambito cameristico quella che è la sua vocazione primaria. L’esecuzione si è dipanata in maniera impeccabile, esaltando le caratteristiche della partitura che, qui presentata nell’ultima revisione dello stesso Brahms, mostra una cifra contrappuntistica ragguardevole.

Il tocco di Chung sulla tastiera si è sempre mantenuto netto e deciso, caratteristica che risaltava in particolare nel secondo brano in programma, ovvero il Quintetto in fa minore op.34 caratterizzato da contrasti più marcati, in particolare nel bellissimo e marziale terzo movimento. Ai precedenti interpreti si sono qui affiancati Daniele Richiedei (violino) ed Enrico Silvestri (viola) in un’esecuzione estremamente coinvolgente, salutata al termine da applausi calorosi e ripetute chiamate a proscenio nella speranza di un bis che però non è stato concesso.

Davide Cornacchione 14/02/2018