Recensioni - Cultura e musica

Oratorio di Natale dimezzato al Filarmonico di Verona

Oratorio di Natale BWV 248, I-II e III parte DIRETTORE Aldo Ceccato Maestro del coro Romano Gandolfi Soprano Anna Rita ...

Oratorio di Natale BWV 248, I-II e III parte

DIRETTORE Aldo Ceccato

Maestro del coro Romano Gandolfi

Soprano Anna Rita Taliento
Contralto Manuela Custer
Tenore Stefano Ferrari
Basso Peter Mikulas

Esperimento dimezzato l’esecuzione Domenica 22 dicembre 2002 dell’Oratorio Di Natale BWV 248 di J.S.Bach al Teatro Filarmonico di Verona. Delle originarie sei cantate, ne sono state eseguite solo 3 per un concerto della durata record di circa un’ora scarsa, includendo l’intervallo!

Il concerto, sotto direzione di Aldo Ceccato e con Romano Gandolfi Maestro del coro, ha rivelato tutte le incertezze di un ensamble musicale che dovrebbe essere tra i più competenti, vista l’importanza che riveste nel panorama musicale italiano. Al di là di alcune imprecisioni tecniche, come l'uso del vibrato nell'esecuzione delle parti corali, gli esecutori hanno dato l'impressione di muoversi con disagio nella partitura, costringendo il direttore del coro a scegliere tempi molto lenti nelle parti complesse, che però sono anche le più belle dell'Oratorio. Un pò meglio la parte orchestrale, anche se il bilanciamento dei volumi tra i fiati, gli archi e gli ottoni non sempre è stato ottimale.

Quanto al quartetto solista, accanto ad un soprano senza voce e ad un tenore molto impreciso, hanno fatto degna figura il basso e il contralto, soli superstiti di questa esecuzione così insolita.

Quindi un Oratorio di Natale un po’ fiacco, con un quartetto solista non eccezionale, con un’orchestra un po’ appannata e un coro che si muove incerto tra le complesse strutture musicali che il grande compositore tedesco ideò per questo eccezionale Oratorio, un gioiello della letteratura musicale barocca, troppo spesso ignorato in Italia. Peccato!

La speranza che anche in Italia la grande tradizione della musica barocca possa piano piano entrare nell’orecchio di un pubblico da sempre abituato quasi esclusivamente alla lirica, anche per via di questi strani “esperimenti” , costituisce la sola nota positiva che possa giustificare un’esecuzione dimezzata come questa!

Pozzi Andrea