Recensioni - Cultura e musica

Passi di Stelle con Alessandra Ferri al Teatro Filarmonico di Verona

Il Gala di danza presentato nella serata di martedì 19 settembre al teatro Filarmonico di Verona è stato magnifico sia per l’alta ...

Il Gala di danza presentato nella serata di martedì 19 settembre al teatro Filarmonico di Verona è stato magnifico sia per l’alta qualità tecnica dei brani scelti, sia per le doti interpretative degli artisti. Oltre ad Alessandra Ferri, ex stella dell'American Theatre di New York e della Scala di Milano, il cui nome spiccava in cartellone, hanno danzato Alicia Amatriain, Alexandra Ansanelli, Silvia Azzoni, Filip Barankiewicz, Luigi Bonino, David Hallberg, Alexander Riabko, Robert Tewsley, étoiles e solisti del Teatro alla Scala, del Royal Ballet di Londra, dell’American Ballet Theatre, dello Stuttgart Ballet e dell’Hamburg Ballet.
L’intento di questo gala è sembrato proprio essere quello di riunire «il talento di alcuni ballerini che hanno riportato un grande successo nelle più importanti compagnie del mondo» come ha scritto la stessa Alessandra Ferri.
Hanno superbamente aperto il gala Alicia Amatriain e Robert Tewsley con un pezzo di William Forsythe tratto da In the Middle Somewhat Elevated: questo pezzo è difficilissimo sia per le doti tecniche che i ballerini devono possedere sia dal punto di vista stilistico, ma è stato reso perfettamente dagli interpreti. Non esiste una storia vera e propria, ma solo un fluire di corpi, una coreografia totale e totalizzante.
Il secondo brano, sempre di stile classico contemporaneo era Costanze e Amadeus (tratto da Windows of Mozart del 1991) per la coreografia di John Neuemeier: è stato danzato da Silvia Azzoni e Alexander Riabko, anche loro molto bravi.
A seguire il celebre pas de deux della Carmen creato da Roland Petit per la moglie Zizi Jeanmaire nel 1947 e interpretato alla perfezione dalla coppia Ferri/ Tewsley. La Ferri è decisamente diversa come proporzioni dalla minuta Zizi, ma la sua carica seduttiva non è certamente minore, semplicemente differente.
A seguire Luigi Bonino ha interpretato, come solo lui è in grado di fare, il “pas de deux” che Coppelius danza con la sua bambola e Charlot danse avec nous, entrambi dalle celebri coreografie di Roland Petit ed entrambi divertentissimi. Sempre Bonino si è esibito anche in Cheek to Cheek in coppia con Alessandra Ferri. Anche questo pezzo porta la firma, come coreografo, di Roland Petit che lo creò ispirandosi ad un numero che Fred Astaire danzava con la sorella Adele: Cheek to Sheek, come si chiamava allora, venne ideato nel 1976 per Zizi Jeanmaire e lo stesso Bonino come parte dello spettacolo “Zizi a Bonino”.
Ed un gala che si rispetti non possono certo mancare pezzi di tecnica balanchiniana pura come Cjajkowski pas de deux e il passo a due di Tersicore e Apollo dall’Apollo, entrambi danzati dalla magnifica coppia Alexandra Ansanelli/ David Hallberg che hanno avuto un solo piccolo momento di esitazione in una presa.
Di Balanchine era pure la Pavane interpretata con superba maestria da Alessandra Ferri: in questo pezzo, che ultimamente si vede più spesso a teatro, la ballerina disegna con una grande sciarpa di chiffon (e la bravura dell’interprete sta proprio nella padronanza dell’uso dell’oggetto di scena) la figura evanescente e triste di una principessa defunta.
In chiusura il cavallo di battaglia della Ferri: il passo a due del terzo atto della Manon di McMillan. Che dire, ci auguriamo che questo tipo di spettacolo venga riproposto al più presto.

Sonia Baccinelli 19 settembre 2006