
L’Orchestre du Capitole di Tolosa al Settembre dell’Accademia in un programma dedicato al grande repertorio romantico
Fondata all'inizio del XIX secolo l'Orchestre National du Capitole di Tolosa è una delle formazioni più prestigiose di Francia. Nata come orchestra stabile del teatro Capitole, a partire dal 1945 si è dedicata anche al repertorio sinfonico e nel corso degli anni ha potuto forgiare la propria personalità grazie alla collaborazione con importanti bacchette tra cui Prêtre, Cluytens e Plasson.
Per questa tappa veronese nell'ambito del Settembre dell'Accademia, l'orchestra ha visto sul podio la presenza del russo Tugan Sokhiev, suo direttore ospite principale, che ha offerto un programma dedicato a due imponenti "monumenti" sinfonici di epoca romantica, ovvero il secondo Concerto per pianoforte e orchestra di Johannes Brahms e la Sinfonia Fantastica di Hector Berlioz.
Il secondo concerto di Brahms, per come è stato concepito, si potrebbe quasi definire una "sinfonia con pianoforte", sia per la struttura quadripartita, sia per l'organico richiesto, sia per il ruolo del pianoforte che non è mai in una posizione preminente rispetto all'orchestra, ma con essa si fonde in un continuo dialogo tra le parti. Alla tastiera sedeva il brasiliano Nelson Freire, specialista di questo titolo, che ha dato prova di grande versatilità, offrendo un'interpretazione tanto sfaccettata quanto coerente e meditata. L'orchestra da parte sua ha dato invece l'impressione di essere più squadrata e meno variegata rispetto al solista: Sokhiev ha dimostrato infatti un'ottima padronanza della partitura, tuttavia la sua interpretazione non sempre è sembrata in grado di sposarsi con la ricchezza di accenti di Freire. Menzione speciale merita la straordinaria violoncellista che nell'assolo del terzo movimento ha saputo dialogare in maniera impeccabile con Freire, il quale, per ripagare le ovazioni tributategli al termine dell'esecuzione, si è congedato con una raffinata trascrizione per pianoforte della "Danza degli spiriti beati" dall'Orfeo di Gluck.
Nata dall'irruenza giovanile del ventisettenne Berlioz la Sinfonia Fantastica, eseguita nella seconda parte della serata, è opera che per il suo intento di rappresentare sogni, emozioni e sentimenti si può ritenere come uno dei punti cardine dell'inizio del romanticismo in musica. Per questo una lettura che ne sottolinei l'irruenza e la grande passionalità probabilmente coglie più nel segno di chi invece preferisce esaltarne l'aspetto tecnico e strutturale, peraltro anch'essi tutt'altro che trascurabili.
Sokhiev in questa esecuzione ha optato per la prima soluzione, dirigendo una "Fantastica" dai grandi contrasti, estremamente appassionata ed esasperata nelle dinamiche. Se questa scelta da una parte si è risolta in una lettura trascinante e di forte impatto emotivo, dall'altra ha in più di un'occasione penalizzato la chiarezza dell'esposizione, al punto che non sempre gli impasti sonori ne uscivano nitidi e perfettamente intelligibili. Nonostante questo l'orchestra ha avuto modo di sfoggiare una variegata gamma di colori supportati da un ragguardevole livello tecnico.
Al termine il pubblico ha risposto con applausi calorosi, premiati da un veemente intermezzo dei Pagliacci di Leoncavallo cui hanno fatto seguito il terzo entr'acte di Carmen ed una danza ungherese di Dvořak.
Davide Cornacchione 20 settembre 2009