Recensioni - Cultura e musica

Reggio Emilia: Manon, la tentazione della ricchezza

Il Teatro Municipale Valli di Reggio Emilia ha riproposto la Manon Lescaut di Giacomo Puccini in uno splendido allestimento del re...

Il Teatro Municipale Valli di Reggio Emilia ha riproposto la Manon Lescaut di Giacomo Puccini in uno splendido allestimento del regista canadese Robert Carsen. La messa in scena proveniva da Bologna ma aveva già debuttato ad Anversa e in altre città europee.

Carsen da una lettura del settecento in cui si svolge la vicenda a metà fra il filologico e il simbolista. Alcuni dei costumi sono infatti in linea con l’epoca, mentre altri attingono appunto ad una rappresentazione quasi allegorica delle istanze del secolo dei lumi. Così è per i giovani del primo atto che sono interamente vestiti con ritagli di vecchi giornali a rappresentare la nuova diffusione illuministica delle idee. La scena inizialmente azzurra si trasforma negli atti successivi in una scatola di specchi dove Manon e il vanesio fratello si beano della ricchezza acquisita grazie al matrimonio con Geronte.

Tutta l’impostazione registica è basata sulla debolezza umana dei due protagonisti che, soprattutto Manon, si lasciano tentare dalla brama dell’oro fino a diventare dei ladri e a subirne la giusta punizione. Splendida in questo senso la scena finale dove anziché il classico deserto, troviamo le macerie di tutti i sogni e i desideri di ricchezza di Manon.

Anche dal punto di vista musicale abbiamo assistito a Reggio Emilia ad uno spettacolo completo in cui i cantanti si adattavano con intensità e consapevolezza all’impostazione scenica. Non serve l’interpretazione memorabile per creare una serata di spettacolo lirico completa e in linea con il gusto moderno che privilegia la resa complessiva al divismo delle grandi voci. Una lode indistinta a tutti i cantanti dunque Isabelle Kabatu, Manon, Roberto Servile, Lescaut, Franco Farina Des Grieux. Da ricordare anche il folto numero dei comprimari su cui spiccava il Geronte di Alessandro Svab e l’Edmondo di Max Renè Cosotti.

Ottima anche l’orchestra del Teatro Comunale di Bologna che si conferma fra le migliori compagini italiane. Di piglio, sottile e sfumata la direzione del Maestro Daniele Gatti.

R. Malesci
05/05/02