
Concerto benefico al Teatro Comunale di Piacenza
Verdi chiama e tutti rispondono: da sempre, da quando il nome VERDI fu l’acronimo per i rivoluzionari che combatterono per l’indipendenza dell’Italia: Viva Vittorio Emanuele Re D’Italia.
Nulla è cambiato, nessuno come il grande compositore è capace di compattare e riunire gli italiani, desiderosi di partecipare alla salvaguardia di un bene prezioso, storico, la villa di Sant’Agata, ultima residenza del sommo musicista.
La direzione del Teatro Municipale di Piacenza, sempre attenta ai richiami culturali, si è mossa per tempo e grazie alla capacità organizzativa della musicista dottoressa Cristina Ferrari che di questo teatro è sia Direttore che Direttore Artistico, e di tutto il suo staff, è nata la serata del 8 settembre.
Tanti i protagonisti che hanno lasciato il segno partecipando a questo evento.
Primo fra tutti il pubblico che ha gremito il teatro in ogni ordine e grado: tante altre persone avrebbero desiderato partecipare, le liste di attesa per un posto erano molto lunghe e la biglietteria ha avuto il suo bel da fare per cercare di accontentare tutti.
Ma il protagonista principale è sempre Lui, Verdi, con le sue sinfonie, arie, cori, con la sua musica che emoziona e ci trasporta in una dimensione che non ci lega più al mondo terreno, ma ci fa toccare gli spazi infiniti dove l’armonia regna sovrana.
Per rendere magica una serata di musica ci vogliono musicisti di grande livello.
Al richiamo di Verdi ha risposto il Maestro Riccardo Muti con l’orchestra da lui fondata, La Cherubini.
Che dire del Maestro se non che, alla fine di questo concerto, sicuramente da ricordare, ha parlato rammentando al pubblico che l’Italia è la patria della musica e che proprio qui i musicisti giovani dopo anni di studi, trovano immense difficoltà di lavoro, che c’è una atavica mancanza di attenzione alle orchestre giovanili e che spesso, troppi musicisti, una volta diplomati al conservatorio, sono costretti a scegliere altre strade.
Le ovazioni maggiori il pubblico le ha tributate al Coro del Teatro Municipale di Piacenza, la cui bravura non ci meraviglia tanto siamo abituati alle sue straordinarie esibizioni.
Complimenti ai suoi componenti e al direttore, il Maestro Corrado Casati.
Bravissimi i giovani musicisti dell’Orchestra Cherubini che sotto la direzione del Maestro Muti ci hanno fatto rivivere la gioia del suono compatto ed intenso, dei grandi assoli solistici, ricordandoci che ciascun elemento è importante per il suono di ogni nota.
E di grande spessore artistico anche i due solisti, il soprano Benedetta Torre ed il basso Riccardo Zanellato, che ci hanno deliziato con la loro arte canora.
Il basso ha interpretato recitativo ed aria “Come dal ciel precipita” dal Macbeth, mentre il soprano ha “pregato” con “L’Ave Maria” da Otello.
Insieme al coro hanno cantato la scena da La Forza del Destino “Il Santo nome di Dio…. La Vergine degli angeli”, una delle pagine più intense scritte da Verdi, tacciato di non credere in Dio, che smentisce queste parole rispondendo con questa musica sublime.
Il resto del programma era così composto: Sinfonia e “Va pensiero” dall’opera Nabucco, il coro “Patria oppressa” dal Macbeth (ogni riferimento alla situazione attuale è casuale…) la sinfonia della “Giovanna D’Arco, per concludere con la sinfonia da “I Vespri Siciliani”.
Che scrivere d’altro, se non grazie Verdi per le sue composizioni e Viva Verdi e i suoi grandi interpreti!