Recensioni - Cultura e musica

Rigoletto: Splende l’astro di Nucci nel più classico degli allestimenti

Dopo l’edizione minimalista del 2001, per questo nuovo allestimento di Rigoletto la Fondazione Arena si è ispirata all’edizione or...

Dopo l’edizione minimalista del 2001, per questo nuovo allestimento di Rigoletto la Fondazione Arena si è ispirata all’edizione originale del 1928 affidando la regia a Ivo Guerra e le scene a Raffaele del Savio che hanno riproposto fedelmente una messa in scena oleografica, vagamente da cartolina anche se curata nei minimi particolari.

La scena riproduce grandiosamente le architetture della città dei Gonzaga senza lasciare nulla alla fantasia e curando ogni particolare per riprodurre le didascalie del libretto. L’effetto è suggestivo e tranquillizzante. Un Rigoletto iperclassico dunque, dove l’unica concessione registica particolare sono le ondine e i tritoni che nel primo atto escono dal Mincio sempre onnipresente a proscenio.

Il tutto è stato però nobilitato e reso grandioso da un ottimo cast vocale sui cui splendeva l’astro inossidabile di Leo Nucci che sgrana un Rigoletto focoso e vocalmente imperioso capace di riempire la cavea dell’Arena e di mandare in delirio il pubblico con il bis della “Vendetta”. Ottimo anche il resto del cast: dalla Gilda di Elena Mosuc, precisa e svettante, al Duca di Marcelo Alvarez. Impressionante per volume vocale lo Sparafucile di Mario Luperi, imprecisa e sguaiata invece la Gilda di Sarah M’Punga. Ottimo il resto del cast.

La direzione di Vjekoslav Sutej incorniciava degnamente una bella serata d’opera stile “come una volta”.

R. Malesci
(23 Agosto 2003)