Recensioni - Cultura e musica

Schiaccianoci inusuale e decisamente fantasioso al Vittoriale

Lo Schiaccianoci coreografato da Alexander Sokolov e messo in scena dal Balletto Nazionale Ucraino è stato una particolare lettura...

Lo Schiaccianoci coreografato da Alexander Sokolov e messo in scena dal Balletto Nazionale Ucraino è stato una particolare lettura dell’azione coreografica che non ci si aspetta, soprattutto da una compagnia di balletto russa. I paesi dell’est sono, per tradizione culturale, solitamente più aderenti al repertorio e questo allestimento lascia talvolta perplessi.
Schiaccianoci è il balletto dell’infanzia, dove tutto può diventare realtà: i giocattoli che si animano, i dolci che sfilano davanti uno dopo l’altro ingolosendoci sempre più e per finire un bel principe che non si trova più al risveglio dal sonno.
Forse in questo modo bisogna interpretare la nuova chiave di lettura di Sokolov che pare trasformare tutta la storia in sogno sin dall’inizio: gli ospiti alla festa di Natale non sono più i parenti, ma tanti babbi natale, diverse bambole meccaniche e personaggi carnevaleschi, oltre ovviamente a Schiaccianoci. Anche i costumi sono stati davvero fantasiosi con ponci stile peruviano che coprivano gli ospiti, alette attaccate alla schiena dei soldati, fiocchi di neve azzurri che reggevano in mano strani ed allungati pon pon argentati. Per Clara, che solitamente nel primo atto indossa una camicia da notte bianca e nel secondo il tradizionale tutù piatto, Sokolov ha pensato di invertire i due costumi colorandoli di viola pallido con il risultato che Clara pareva essere la fata dei Lillà.
Il secondo atto è stato inizialmente aderente al libretto con danza spagnola, cinese e russa; la pastrorale è stata eseguita da quattro ballerine vestite da farfalle ed il valzer dei fiori pareva il carnevale degli insetti…se non fosse stato per la musica si sottofondo si sarebbe anche potuto credere di assistere a “The penguin cafè” con la giraffa e la capra gigante che facevano da controscena dalla pastorale in avanti.
Dato l’indubbia bravura degli artisti non si capisce perché il coreografo non abbia messo in scena il tradizionale Schiaccianoci che sarebbe stato sicuramente più apprezzato. I passi a due non si potevano infatti definire tali: non ci sono stati lifts, prese, né promenades; i due ballerini ballavano, anziché insieme, prima uno e poi l’altro. Il passo a due del secondo atto aveva la pretesa di essere contemporaneo senza tuttavia riuscirci.
Davvero bravi i due artisti che hanno danzato il divertissement spagnolo: i giovani allievi sono un po’ acerbi, ma hanno il tempo e le doti per diventare grandi ballerini.

Sonia Baccinelli 27/7/2004