Fra gli interpreti Barbara Frittoli
Sala gremita, pubblico attentissimo e silenzioso, il suono del pianoforte e il canto delicato ed intenso, pomeriggio indimenticabile, di quelli che se ne incontrano purtroppo pochi ultimamente. Concetto Armonico APS confeziona sempre eventi di indubbia qualità e ha creato da tempo un ponte tra Vicenza e Milano. Il concerto nasce da un progetto in collaborazione con Archivio Ricordi e il patrocinio del Ministero della Cultura.
Il programma comprendeva “Dichterliebe” di Robert Schumann su testo di Henrich Heine e “La canzone dei ricordi” di Giuseppe Martucci su testo di Rocco Emanuele Pagliara.
Il Programma era intrigante ed interessantissimo e il giovane Gregorio Ruffini Leopardi, discendente del grande poeta, ha introdotto l’ascolto parlando delle analogie e delle affinità tra i testi poetici delle musiche che verranno eseguite e Giacomo Leopardi, evidenziando come i temi siano comuni ma svolti con angolazioni diverse.
Iniziamo confrontando Heine e Leopardi: comune tra i due poeti è il tema della natura. Natura viva in Heine, sensibile ed empatica che interagisce con le vicende della vita, spazio esteriore per l’amore interiore del poeta. In Leopardi invece la natura è arida, rarefatta e silenziosa e non interloquisce con il poeta.
Il tema de “La Canzone dei ricordi” ricorda i temi della Dichterliebe. Tema comune è quello del desiderio, del sogno, dell’illusione. Viene introdotto uno snodo concettuale in più, con una discrepanza cronologica tra il presente e il ricordo del passato. Il ricordo è una tematica fondamentale anche in Leopardi, come ad esempio in “A Silvia”, che è un ricordo dell’età giovanile della vita.
Veniamo ora agli interpreti musicali, che con le loro voci hanno cantato incantando il pubblico presente.
Entrambi gli artisti sono stati accompagnati al pianoforte dal Maestro Marcos Madrigal, pianista di indubbio spessore ed acclamato musicista in campo mondiale.
Il baritono Said Gobechiya ha interpretato “Dichterliebe” di Robert Schuman emozionando il pubblico e riuscendo a trasmettere il dolore del protagonista per il sogno d’amore infranto. Voce calda ed equilibrata, bravissimo interprete. Applausi scroscianti e meritatissimi per lui, partiti dopo qualche secondo di silenzio perché l’aria era pervasa dall’emozione che lui stava provando e che il pubblico percepiva.
Barbara Frittoli ha interpretato con la sua splendida voce e la sua indiscussa ed indiscutibile maestria “La canzone dei ricordi” di Giuseppe Martucci. Soprano sublime, fra le più celebrate ed indiscusse protagoniste sul piano mondiale, ha sfoggiato una tecnica sopraffina e una coloratura vocale sempre avvolgente, un soprano che non urla e non ha mai urlato, forse per questo mai troppo osannata, ma che ci ha deliziato anche con questa sua performance, della quale dire deliziosa è riduttivo. Anche per lei lunghissimi ed interminabili applausi.
Un pomeriggio di musica da camera di altissimo livello, veramente un gioiello incastonato nella cornice unica della Biblioteca Braidense.