Recensioni - Cultura e musica

Sempre vitale il Barbiere di De Ana

Riuscita ripresa del capolavoro rossiniano all’Arena di Verona

A distanza di 8 anni dal suo debutto il Barbiere di Siviglia firmato da Hugo de Ana si conferma spettacolo vincente sul palcoscenico dell’Arena.
Rinunciando a interpretazioni rivoluzionarie o a elaborate esegesi, il regista argentino si sofferma sull’aspetto ludico e giocoso dell’opera ambientando la vicenda in un rigoglioso e colorato giardino stile “Alice nel paese delle meraviglie” all’interno del quale i personaggi si muovono come in un simpatico carillon.

La bellissima scenografia, sempre firmata da De Ana, come peraltro  gli sfarzosi costumi, ha il pregio di riempire perfettamente lo spazio areniano, appagando sempre l’occhio dello spettatore, grazie anche all’efficace progetto luci che facilita con estrema disinvoltura i cambi d’atmosfera. 
Gli interpreti, sempre indaffarati ed in movimento, contribuiscono ad imprimere dinamicità alla vicenda, merito anche delle eleganti coreografie di Leda Lojodice che amplificano, grazie ad una gestione sapiente delle masse sceniche, le azioni dei protagonisti.
Dal punto di vista musicale abbiamo apprezzato il lavoro di concertazione offerto da Giacomo Sagripanti al suo debutto sul podio scaligero. Il suo Barbiere è ricco di colori e sfumature, le dinamiche sono gestite con grande appropriatezza, nonostante a volte l’immensa cavea non permetta di cogliere appieno tutti questi preziosismi che, al contrario, sarebbero stati valorizzati  in un teatro al chiuso.
Il ruolo del titolo era interpretato da un esuberante Mario Cassi, baritono dotato di voce robusta e varietà di fraseggio. Più in difficoltà è sembrato il Conte di Antonino Siragusa, la cui linea vocale ci è sembrata meno brillante del solito.
Pirotecnica invece è stata Jessica Pratt, che non ha rinunciato a nessuna delle fioriture abitualmente affidate alle Rosina-soprano leggero (anziché mezzosoprano d’agilità come vorrebbe lo spartito), in particolare nelle variazioni inserite nell’aria della lezione del secondo atto.
Straordinario come sempre il Don Bartolo di Bruno De Simone, divertente ma mai sguaiato nell’interpretazione e pressoché perfetto nel canto.
Ben cantati anche il Don Basilio di Roberto Tagliavini e la Berta di Silvia Beltrami.
Efficaci Nicolò Ceriani (Bartolo/Ambrogio) e Victor Garcia Sierra (Un ufficiale).
Caldissima la risposta del pubblico che, nonostante la mezz’ora di ritardo dovuta ad un temporale all’inizio del primo atto, ha tributato applausi convinti a tutti i membri del cast.

Davide Cornacchione  1 agosto 2015