Recensioni - Cultura e musica

Settembre dell’Accademia: inizio in grande stile

Brahms e Mahler in una eccellente esecuzione della London Symphony Orchestra

Il primo concerto del Settembre dell’Accademia 2012, dopo la pre-inaugurazione con la Budapest Mav Symphony Orchestra, ha visto protagonista la London Symphony Orchestraaccompagnata da Michael Tilson Thomas, suo direttore ospite principale e dal pianista Emanuel Ax.
Il programma prevedeva l’esecuzione di due opere monumentali, ovvero il Concerto numero 1 per pianoforte e orchestra di Johannes Brahms e la Prima Sinfonia di Gustav Mahler.
Opere giovanili, ma già abbastanza rivelatrici di quella che sarebbe stata la cifra stilistica dei due compositori, queste partiture sono un banco di prova non indifferente per un’orchestra, in particolare la seconda, per la varietà e la complessità dell’organico richiesto.

La London Symphony Orchestra, compagine dal curriculum più che prestigioso, si è ottimamente disimpegnata in ambedue le esecuzioni, esibendo una qualità di suono assolutamente impeccabile.
Di Brahms è stata accentuata  la componente più lirica e melodica, contrariamente ad una certa tradizione che tende a prediligerne più l’aspetto retorico e magniloquente. Tilson Thomas sul podio e soprattutto Ax alla tastiera hanno delineato un Brahms riflessivo, quasi elegiaco, che ha avuto il suo apice nel lungo adagio centrale. Questo non ha però impedito che anche nel primo e nel terzo movimento il perfetto equilibrio solista-orchestra raggiungesse risultati di altissima fattura.
Decisamente agli antipodi l’interpretazione di Mahler in cui l’orchestra, parecchio ampliata nell’organico, si è completamente liberata dando ampio sfoggio di tutta la sua gamma cromatica.
Dopo un primo movimento segnato da qualche incertezza da parte degli ottoni, ampiamente riscattatisi nel prosieguo, il ländler è stato eseguito in modo estroverso e spavaldo, quasi grottesco, mentre la marcia funebre è tornata su toni più composti e riflessivi.
Eccellente il quarto movimento in cui l’eccessiva magniloquenza è stata risolta in un’esplosione di colori assolutamente trascinante, conclusasi con vere e proprie ovazioni da parte di un Teatro Filarmonico pressoché esaurito e ricambiato da un allegro divertissement britteniano offerto come bis, che faceva il paio con il valzer di Chopin regalato al termine della prima parte da Ax.

Davide Cornacchione 4/9/2012