Recensioni - Cultura e musica

Solo Nucci salva "I Due Foscari" a Modena

Per la stagione lirica del Teatro Comunale di Modena Venerdì 23 ottobre 2009 è stata presentata l’opera verdiana “I Due Foscari” proveniente dal Festival Verdi di Parma e coprodotta dai teatri di Bilbao, Trieste, Parma e Modena.

Per la stagione lirica del Teatro Comunale di Modena Venerdì 23 ottobre 2009 è stata presentata l’opera verdiana “I Due Foscari” proveniente dal Festival Verdi di Parma e coprodotta dai teatri di Bilbao, Trieste, Parma e Modena.

 

 

Tanta cooperazione dobbiamo dire non ha portato i frutti sperati in quanto l’allestimento affidato alla regia di Joseph Franconi Lee e a William Orlandi per quanto riguarda scene e costumi più che classico si è rivelato museale nella sua concezione teatrale. La scena rappresentava una grande scatola circolare scura che si apriva e chiudeva a seconda delle scene mostrando talvolta qualche fondale colorato oppure olograficamente dipinto alla “vecchia maniera”. Semplicemente decorativa non illuminava le situazioni e risultava particolarmente farraginosa costringendo a frequenti interruzioni dovuti ai cambi. I costumi delle masse tentavano di essere sobri e su base nera vestivano i coristi e i nobili del consiglio dei dieci in modo scontato con palandrane di crinolina semitrasparente di vari colori. Per quanto riguarda i protagonisti invece erano abbigliati nel modo più classico senza guizzi di originalità.

 

La regia di Joseph Franconi Lee rinuncia d’altro canto a qualsiasi anche velato abbozzo di teatro lirico contemporaneo facendo entrare e uscire il coro in pose stereotipate o creando dei quadri di immobilità senza particolari suggestioni. I cantanti sembravano lasciati a se stessi e se Leo Nucci, forte di una grande esperienza, con pochi e sobri movimenti e con uno sguardo pregnante rende comunque credibile la tormentata figura del Doge Foscari, lo stesso non si può dire degli altri che, impostati in modo generico, si abbandonavano alle più viete pose del teatro d’opera ottocentesco.

Roberto De Biasio interpretava Jacopo Foscari senza particolare smalto vocale e con grande impaccio scenico. Meglio figurava la Lucrezia Contarini di Tatiana Serjan che ha ben cantato anche se tendeva ad una scarsa varietà di accenti e ad un fraseggio sovente ripetitivo. Discreti dal punto di vista vocale gli altri fra cui si faceva notare Roberto Tagliavini come Jacopo Loredano.  Donato Renzetti dirige la partitura con solido e classico mestiere.

Un capitolo a parte per Leo Nucci che stupisce sempre e incanta anche nelle serate in cui si ha la sensazione non essere in forma perfetta. Sempre presente come personaggio prima che come cantante, ed è questo alla fine che fa la vera differenza. Amministra la voce nel primo atto e mette la zampata del leone nell’ultima aria del secondo atto per cui riceve meritatamente una valanga di applausi. La voce ancora splendida e timbrata è completata da un artista vero che tiene il palcoscenico e rende fruibile e credibile anche un’opera che sicuramente non è fra le migliori di Verdi sia dal punto di vista drammatico che della musica..

Buon successo per tutti gli interpreti e ovazioni per Nucci.

R. Malesci (23/10/09)