Recensioni - Cultura e musica

Steve Hackett, ricordi proiettati nel futuro

Travolgente esibizione del chitarrista dei Genesis al Vittoriale

Domenica 8 luglio è salito sul palco nell’anfiteatro del Vittoriale a Gardone Riviera un chitarrista, o meglio sarebbe dire artista che dal 1971 al 1977 con i GENENIS ha creato un pezzo di storia della musica non solo anglosassone ma internazionale. Nato a Londra nel 1950 Steve Hackett, accompagnato da un sestetto in ottima forma, cattura immediatamente il pubblico gardesano con “EVERY DAY” del 1979 e un boato lo saluta alle prime note.


Che sarebbe stato un concerto carico di ricordi era cosa ben nota, ma con “IN THE SKELETON GALLERY”, chiudendo gli occhi, gran parte dei fans credo che abbiano ritrovato le emozioni dei tempi andati con i GENESIS, l’indimenticabile Peter Gabriel e Phil Collins. Steve Hackett non ha nulla della vecchia gloria, anzi, nei suoi nuovi dischi traspare la continua ricerca, quella curiosità tipica degli artisti geniali mai domi, mai sazi. E la sua chitarra a sei corde la usa per comunicare, attraverso la musica, tutta questa voglia di nuovo attraversando il passato. Prima di ogni canzone dice qualcosa, qualche parola in italiano, dice di amare molto il suo pubblico, e noi non possiamo che contraccambiare con mani verso il cielo, GENESIS, next generation.  Un alchimia perfetta tra la forma e il contenuto, chiusura e standing ovation con “THE MUSICAL BOX ” e “SUPPER’S READY”. Tutti in piedi ad applaudire fino all’ultimo passo della sua uscita. Del resto lo avranno applaudito così in tutto il mondo.  Eternamente, artista geniale.

 


Severino Boschetti 8/7/2018