Recensioni - Cultura e musica

Steve Winwood, il polistrumentista entrato nella leggenda

Imperdibile concerto al Vittoriale

Nonostante il mezzo secolo di attività ricco, incredibilmente ricco, di grandi pagine di musica si preannuncia a settembre l’uscita di un doppio greatest hits live che regalerà ancora grandi emozioni per tutti, e non solo, i fans di Steve Winwood.  Il musicista pare, e lo ha dimostrato sul palco del festival Tener-a-Mente a Gardone Riviera il 16 luglio con grande carisma, portare benissimo i suoi 69 anni compiuti a maggio, che lo fanno entrare di diritto nella leggenda del rock con eleganza, semplicità e senza quell’appiccicoso senso di vanagloria tipico di tante stars della musica più famose ma sicuramente meno capaci.


Un concerto molto atteso, 1500 spettatori emozionati e pronti per una retrospettiva su una carriera straordinaria, un bagaglio di musica in cui rovistare per conquistare ogni volta il pubblico con i pezzi che tutti noi abbiamo legato alle cose della vita. Entra piano sul palco insieme alla band che risulterà molto affiatata, si accomoda al suo irresistibile hammond e dalle prime note di “I’am a man” brividi partono lungo la schiena: sarà un concerto da storia, da antologia. Winwood debuttò giovanissimo proprio con questa hit e grazie alla sua voce sorprendentemente nera venne subito proiettato nelle classifiche ai primi posti dell’epoca (50 anni fa). Poi si legò ai Traffic, influente band degli anni 70, “Mr Fantasy” targato 1967, quindi la parentesi con i Blind Faith insieme ad Eric Captlon e Ginger Baker. Solo nel 1977 arriva il primo album omonimo da solista ma è nel 1986 che vince due Grammy con il disco “Higher love”. L’ultimo lavoro pubblicato risale al 2008 ed è per questo che sale l’attesa per il doppio live di prossima uscita. Una strepitosa performance quella a casa D’Annunzio , un viaggio a ritroso nel tempo con il finale che scolla il pubblico dalle sedie facendolo confluire sotto il palco alle note di “Gimme some lovin’”. Finalmente si lascia un po’ da parte l’eleganza che purtroppo a volte imbalsama i concerti nell’anfiteatro e  si balla, frivoli e leggeri con Steve Winwood che canta, suona e sornione sorride felice al suo caro vecchio pubblico che lo segue ancora estasiato da tanta bravura. Ce ne andiamo alla fine del concerto, consci che i suoni di questa magica indimenticabile notte gardesana potrebbero finire nelle tracce del live che uscirà…. Come si suol dire…. IO C’ERO!!! Concerto straordinario.

Severino Boschetti 16 luglio