Recensioni - Cultura e musica

Stimolante anche se un po' "retrò" il nuovo disco degli Empty Frames

Terzo lavoro per il quartetto bresciano, autore di una proposta musicale inconsueta. Inconsueta e coraggiosa, è necessario sottoli...

Terzo lavoro per il quartetto bresciano, autore di una proposta musicale inconsueta. Inconsueta e coraggiosa, è necessario sottolineare. Perché buona parte della musica contenuta nel loro ultimo disco sembra nata in un' epoca che non si preoccupava ancora del passaggio di millennio: con canzoni sospese tra suoni new wave e accenni alla psichedelia, gli autori rinunciano non tanto alle mode contemporanee, quanto piuttosto si chiamano fuori dai principali esiti della musica pop degli ultimi quindici anni almeno. Una piacevole attestazione, dunque, che ha il fascino della scoperta filologica, della nostalgica rievocazione del passato, del paradosso temporale.

Al di là di questa impressione generale l'album contiene canzoni piuttosto varie nelle soluzioni armoniche. Per intenderci, il disco si apre con un brano esemplare dell'ispirazione del gruppo e dei territori a questo più congeniali. Un lungo arpeggio di chitarra che suona vagamente come un sitar, prelude ad una canzone dal ritmo veloce, costruita su un crescendo strumentale che porta al cantato melodico e di buona presa. Il ritmo sale negli ultimi minuti e chiude uno dei brani più efficaci del disco, Unless it could be with you.
Delle altre nove tracce ce ne sono alcune che rimandano a cose note e vengono in mente i Cure, tanto per dirne una. Mentre con Reckoning time è stato realizzato un elegante bignami di una parte della musica anglofona tra i '70 e gli '80, con nobili sconfinamenti nei territori progressive. You got a stupid idea allenta le atmosfere decadenti che dominano buona parte del disco, grazie ad un coretto ironico che fa da controcanto alla voce solista.

Con l'ultima traccia si esce quasi del tutto dagli schemi. Una curiosa sezione ritmica è giocata su una linea di basso e il ticchettio di un metronomo. Una voce calda, cantilenante lascia spazio ad un bell'arpeggio di chitarra acustica doppiato da una fisarmonica. È la più anomala delle canzoni contenute del disco, ma è un ottimo esempio di equilibrio, gusto e ispirazione.

Il cd è reperibile attraverso questo indirizzo internet, http://www.emptyframes.cjb.net/ o durante una delle esibizioni dal vivo del gruppo.

Marco Belotti