Recensioni - Cultura e musica

Successo al Vittoriale della Nueva Compañia Tangueros Buenos Aires

Lo spettacolo presentato dalla compagnia italo-argentina Nueva Compañia Tangueros ha senz’altro riscosso un notevole successo. ...

Lo spettacolo presentato dalla compagnia italo-argentina Nueva Compañia Tangueros ha senz’altro riscosso un notevole successo.
Il tango argentino, così diverso dal tango ballroom europeo, si cristallizza come ballo da sala assorbendo alcune caratteristiche musicali dell’habanera e del bolero. Lo spettacolo, strutturato in due tempi, propone una carrellata di una trentina di tanghi senza necessariamente narrare una storia.
Le quattro coppie di danzatori, accompagnate dal vivo dal Sexteto Canyengue, si alternano distinguendosi l’una dall’altra per stile di interpretazione e temperamento, nonché per la tipologia di alcuni passi specifici eseguiti più da alcuni danzatori: alcune coppie sono contraddistinte dalla velocità del gioco di gambe, altre sono più delicate ed adolescenziali, altre ancora più aggressive e sensuali, il tutto adeguato all’atmosfera che la coreografa Mariachiara Micheli vuole raggiungere.

Lo spettacolo, privo di scenografia se si eccettuano un fondale nero e alcuni momenti in cui sono i ballerini stessi a fare da sfondo come statue animate solo da impulsi musicali, si apre e si chiude secondo lo stesso schema. La coreografa ha scelto di far entrare una coppia alla volta: ogni coppia balla per pochi secondi e poi si dispone sul fondo di spalle (forse per aumentare l’attesa dello spettacolo?) finché anche l’ultima coppia non raggiunge le altre e da lì vengono avanti per danzare schierate su un’unica linea.
Le coreografie sono piuttosto diverse tra il primo e il secondo tempo. Nel primo tempo si procede per linee rette orizzontali, verticali, oppure disposizioni a triangolo con la coppia di turno che balla nel mezzo; per l’ultimo pezzo, è stata molto efficace anche l’entrata di schiena a proscenio degli otto danzatori che eseguono passi laterali. Nel secondo tempo prevalgono invece cerchi e disposizioni dei corpi più libere nello spazio: il gioco di braccia e di gambe si fa più intricato e veloce, prendendo spunto anche dalla danza contemporanea con riferimenti al neoclassico Kylian e alla tecnica Graham. Suggestiva l’atmosfera creata sull’accelerando della musica che termina lasciando i ballerini sparsi, quasi persi sul palco e originale l’idea di una danzatrice che riforma le coppie dopo la frenesia delle danze degli ultimi minuti. Splendide le luci dal pavimento che scolpiscono i corpi come fossero a monocromo.

Lo spettacolo, durante il quale sfilano dei bei costumi, termina con quattro brani che vedono danzare prima tre coppie singolarmente e poi tutti i Tangueros.
L’unica nota forse meno positiva per la serata si può reperire nell’alternanza tra balletti e musiche: infatti dover attendere talvolta più brani musicali prima di vedere danzato il pezzo successivo dà un ritmo eccessivamente lento allo spettacolo.
Applausi comunque meritati per l’intero cast.

Sonia Baccinelli