Diana Krall è considerata la stella emergente del jazz; talento, personalità ed un raffinato gusto personale nella scelta dei bran...
Diana Krall è considerata la stella emergente del jazz; talento, personalità ed un raffinato gusto personale nella scelta dei brani e dei modelli musicali quali Nat King Kole, Billy Holiday ed Ella Fitzgerald per citarne alcuni, l’hanno portata nell’olimpo del jazz e a vincere nel ’99 il Grammy Award. Canadese di origine inizia a studiare pianoforte classico per poi dedicarsi al jazz. Tra i suoi album “All for you” dedicato a Nat King Cole, “The look of love” e “Live in Paris”.
L’atmosfera dell’Arena di Verona è sempre unica, peccato che per un concerto jazz si perda l’intimità necessaria. Comunque sia la cantante e pianista Diana Krall non è apparsa affatto intimidita ed insieme con il suo gruppo – chitarra, batteria e contrabbasso - ha iniziato il suo concerto con grinta.
La musica ha continuato a fluire tra gli applausi passando da ritmi sincopati ad un sound disinvolto dagli echi sud americani, per poi passare ad uno swing travolgente che sfocia in I can’t forget the night brano di Nat King Cole.
Il gruppo è affiatato e Diana lascia ampio spazio agli assoli di chitarra di Antony Wilson, di batteria di Bob Keller e di contrabbasso di John Clayton. Poi riprende in mano le redini dello spettacolo e regala al pubblico più di un assolo con il pianoforte, la sua voce profonda e sensuale scivola veloce attraverso una suggestiva Almost blue per poi chiudere con un brano di Elvis Costello. Il bis, l’unico, chiude uno spettacolo raffinato e coinvolgente dove le suggestioni non sono mancate.
Laura Cuomo