Recensioni - Cultura e musica

Sulle corde dell’anima

Massimo Turrini ed Emanuela Facinoli in concerto a Brescia

Martedì 12 maggio presso l’auditorium di San Barnaba a Brescia, la ONULS Sin Fronteras ha organizzato un magnifico concerto di beneficenza a favore della popolazione che vive in Bolivia in condizioni di forte svantaggio. La serata è stata brevemente presentata dalla Presidente di Sin Fronteras, Tiziana Arrighetti, che, dopo i doverosi ringraziamenti a coloro che hanno contribuito in vario modo alla riuscita dell’iniziativa, ha presentato gli scopi e le modalità di operazione del sostegno umanitario promosso dalla ONLUS.

Il progetto è rivolto principalmente a sostenere le spese medico sanitarie dei bambini nati con gravi malformazioni oppure vittime delle frequenti scottature da fuoco che è ancora il mezzo principale per cucinare e riscaldarsi in tanti paesi in via di sviluppo.

Il celebre Tango pour Claude di Galliano ha aperto splendidamente il concerto. Il suono caldo e vibrante del violino di Massimo Turrini ci ha calato immediatamente nella coinvolgente atmosfera porteña. I vivaci passaggi melodiosi sono stati accompagnati dal ritmo pulito del pianoforte suonato da Emanuela Facinoli.
A seguire le celeberrime colonne sonore scritte da Morricone e Piovani per i film: le note di “La leggenda del pianista sull’oceano”, “La vita è bella”, “Cinema Paradiso” e “C’era una volta il west” hanno saturato l’aria con dolcissima intensità e pathos struggente. Le tonalità hanno dipinto un arcobaleno di colori: soavi anche i toni più accesi in una successione di armonie che non finisce mai di rapire. L’allegria e la giocosità di New York New York hanno sorpreso il pubblico che sarebbe stato anche prontissimo a battere le mani a tempo di musica, ma che, volendo godersi la musica dal vivo, non ha osato interrompere l’esecuzione degli artisti.
Sulla scia delle quattro stagioni scritte dal “prete rosso” di Venezia, anche Piazzolla scrive le sue quattro stagioni e Invierno è stato eseguito in maniera magistrale da entrambi i musicisti. La dolce melodia iniziale viene immediatamente interrotta da un saliscendi tipico delle sonorità di Piazzolla; la pacatezza della neve e l’atmosfera sognante della nebbia vengono spesso interrotte da sprazzi di sole che tenta di farsi largo per riscaldare il cuore. L’amore è anche il leit motiv dei brani successivi. Mi sono Innamorato di te, Besame Mucho e Historia de un amor ci hanno trascinato in sinuosi arabeschi senza tempo, dove il ritmo sincopato del pianoforte va intrecciandosi con l’eros del violino che chiude con il virtuosismo finale in pianissimo di Besame Mucho ripagato da un intenso applauso.
Infine il graditissimo ritorno a Piazzolla, eseguendo i brani più celebri, Oblivion e Libertango, ha impressionato la platea con cambi di ritmo rapidissimi e staccati ben riconoscibili.
Dopo un programma così impegnativo, i musicisti hanno voluto offrire i bis che la consuetudine ormai reclama. L’Ave Maria di Piazzolla recitata dalla voce calda e intensa di Massimo Turrini, annuncia la preghiera rivolta alla Vergine con la commozione dettata dal rapimento dell’estasi religiosa. Lo sguardo è rivolto al cielo in una giornata del mese di maggio dedicato dal calendario alla madre del Salvatore. I colori dipinti sono quelli delle vesti della Madonna: il manto blu del cielo e il rosso terreno delle rose.
E che dire della Czarda di Monti, se non che questa brillante esecuzione è da non perdere. La melanconia dell’est ci fa sospirare all’inizio e poi ci lascia irreversibilmente senza fiato in un crescendo infinito di emozioni dalla dinamica infuocata.

Sonia Baccinelli  12 maggio 2015