Recensioni - Cultura e musica

Tributo ad Antonio Carlos Jobim a Padova

Un concerto memorabile, che sicuramente ha lasciato impronte carioca nei cuori dei numerosi spettatori, ha visto sulla scena il gr...

Un concerto memorabile, che sicuramente ha lasciato impronte carioca nei cuori dei numerosi spettatori, ha visto sulla scena il grande pianista Ryuichi Sakamoto accompagnare la figlia di Antonio Carlos Jobim, Paula Morelambaum, per rendere omaggio ad una colonna portante della musica brasiliana.

Dopo aver registrato a casa Jobim l’album “Casa”, dove Sakamoto ha avuto l’onore di suonare lo stesso pianoforte del padre di Paula,Ryuichi ha avuto anche l’idea di portare in giro per il mondo questo tributo.

Affiancato dal violoncellista Jacques Morelambaum, marito di Paula, dal chitarrista Luiz Brasil dal percussionista Marcelo Costa, nonché dalla delicata e fine voce di Paula Morelambaum, Sakamoto ha mostrato ancora una volta la sua grande capacità di entrare in sintonia con ogni tipo di musica.

Dopo averlo visto sulle scene con progetti che spaziavano dal rock alla classica, vincere l’Oscar per la migliore colonna sonora del film L’Ultimo Imperatore, e spaccare l’armonia con l’album Discord, questo geniale pianista ieri sera ha saputo omaggiare Jobim con una sensibilità magistrale.

Paula ha cantato il repertorio più bello, ma a volte più sconosciuto al grande pubblico, che il padre le ha lasciato in eredità.Canzoni come “Vivo Sonhando”, “Sabia” scritta a quattro mani da Jobim e Buarque, “Insensatez”, “Fallando de Amor”, e pietre miliari come “Desafinado” e “Felicidade”. A queste vanno aggiunte “Tango” di Sakamoto, resa famosa in Italia da Ornella Vanoni e Samuele Bersani che l’hanno tradotta in “Isola”, e la commovente “Tema para Anna”, scritta dallo stesso Jobim cinque giorni prima di morire e dedicata appunto ad Anna, sua moglie.Una canzone piena d’emozioni, dove le corde suadenti del violoncello di Morelambaum danzavano con i tasti leggeri di Sakamoto.

Nel finale, ancora qualche chicca: un duetto formato da il chitarrista e il percussionista che hanno dato vita ad una samba strumentale e poi la sorpresa più bella, che ha dato l’idea dello spirito famigliare dei musicisti, l’entrata in scena della figlia di Jaques e Paula, Barbara Morelambaum, che ha cantato in duetto con sua mamma Agua de Beber.

Un concerto molto emozionante, rovinato in parte dalla struttura che l’ospitava. Non si può far suonare musicisti così bravi e rinomati in una baracca simil magazzino come il Palasport di Padova.E’ inammissibile, a mio parere, anche perché è una mancanza di rispetto nei confronti di gente che gira il mondo per regalare l’Arte in senso assoluto.

16/10/02
Francesco Olivieri