Recensioni - Cultura e musica

Trionfale inaugurazione della stagione del Teatro Grande con Yuri Temirkanov

Il celebre direttore con la “sua” Filarmonica di San Pietroburgo e la violinista Leticia Moreno in musiche di Šostakovič e Prokof’ev

Difficilmente il Teatro Grande di Brescia avrebbe potuto inaugurare la stagione 2012 in modo migliore di quanto ha fatto. Il concerto che ha visto protagonista l’Orchestra Filarmonica di San Pietroburgo, oltre ad aver riscosso un successo trionfale, ha infatti offerto svariati motivi di interesse. Che la Filarmonica di San Pietroburgo sia un’orchestra di grandissima personalità, dotata di un suono magnifico e che il suo direttore musicale, Yuri Temirkanov, sia uno dei massimi concertatori viventi è cosa arcinota, ma è stato bello averne ulteriore conferma.

Meno famosa ma non meno meritevole di lodi l’eccellente violinista Leticia Moreno che si è esibita in un’ottima interpretazione del tanto intrigante quanto scarsamente eseguito primo concerto per violino e orchestra di Dmitrij Šostakovič, cui ha fatto seguito una selezione di brani per sola orchestra tratta da due delle tre suites che Sergej Prokof’ev ha tratto dal balletto Romeo e Giulietta
Dedicato allo straordinario talento del grande David Oistrakh concerto  di Šostakovič è un’opera la cui esecuzione pone non poche difficoltà. Strutturata in 4 tempi in cui si alternano movimenti lenti a movimenti più concitati, questa partitura richiede al solista notevoli doti tecniche e virtuosistiche, caratteristiche queste che non sono mancate alla giovane interprete.
Leticia Moreno ha regalato un’interpretazione tecnicamente impeccabile ed emotivamente intensa in particolare dei due movimenti “lenti”, ovvero il notturno e la passacaglia, di cui ha cesellato ogni singolo passaggio con grande maestria, uscendo vincitrice anche dall’impervia cadenza che introduce al “burlesque”. Da parte sua Temirkanov ha perfettamente assecondato le caratteristiche della violinista, tenendo l’orchestra ad un volume relativamente contenuto per non coprirne il suono. L’esecuzione è stata quindi caratterizzata da un perfetto equilibrio tra le parti  dal quale però è emerso lo straordinario colore della compagine pietroburghese (indescrivibile ad esempio l’atmosfera creata dai fiati all’attacco della passacaglia).
Al termine vere e proprie ovazioni sono state ripagate dalla Moreno con un bis bachiano.
Nella selezione del Romeo e Giulietta l’orchestra ha avuto modo di esprimere al pieno le sue potenzialità e, soprattutto, il livello di eccellenza delle sue prime parti: oboe, clarinetto, flauti, ed in particolare il violoncello, protagonista di un assolo di grande bellezza.
Temirkanov ha dipanato la sequenza dei brani che partiva dal tema dei Capuleti e Montecchi e  si concludeva con la morte di Tebaldo,  staccando dei tempi personalissimi e prendendosi grandi libertà dal punto di vista agogico. Il direttore caucasico ancora una volta si è confermato come interprete estremamente originale ma altrettanto efficace e trascinante nella concertazione ed anche il pubblico ha risposto con convinzione e trasporto.
Gli applausi entusiasti che risuonavano in teatro sono stati ripagati da due bis che hanno suggellato una serata memorabile.

Davide Cornacchione 22 gennaio 2011