Recensioni - Cultura e musica

Trionfo per La bella e la bestia a Brescia

Al Teatro Grande successo incondizionato per la coreografia del Malandain Ballet di Biarritz

Il Ballet di Biarritz ha stupito il pubblico bresciano con un balletto di raffinata eleganza e con coreografie innovative, restando però nel solco della tradizione dei balletti imperiali russi.

Le musiche scelte sono state un collage ben assortito di alcune delle più celebri pagine scritte da Čaikovskij sia per l'opera, sia per il balletto che per sinfonie e concerti.
Il valzer dell’Onegin ha praticamente aperto lo spettacolo con un balletto grandioso (verrebbe quasi da dire che sarebbe potuto bastare anche solo quello, da tanto che è stato trascinante), supportato da magnifici costumi dorati. Le geometrie della coreografia hanno ricordato per molti versi le composizioni di Petipa, in particolare la sfiziosa polonaise che danzano i bambini in Paquita. E le citazioni del creatore del repertorio classico sono state numerose e sempre adattate con gusto e freschezza innovativa.

Tutte le coreografie ideate da Malandain sono eccezionalmente musicali come solo i grandi coreografi sono in grado di creare. Anche le sequenze a canone, ispirate forse a Kyliàn, sono state di grande effetto scenografico ed eseguite alla perfezione dai magnifici danzatori della compagnia francese.
Registicamente bella anche l'idea di utilizzare le tende che si aprivano e si chiudevano su diversi piani per creare divisioni di spazi in modo da moltiplicare le entrate e le uscite dai ballerini in tutte le direzioni. Particolarmente innovativi sono risultati quei momenti in cui il coreografo ha fatto passare i danzatori sotto i sipari, lasciando talvolta fuori solamente le gambe che risultavano perfettamente scolpite sul fondo nero.

Le scenografie sono state perciò ridotte a queste semplici, ma efficacissime quinte nere scorrevoli, fatta eccezione per le poche scene che si svolgevano nel castello della bestia che aveva un magnifico fondale dorato ed un enorme tavolo anch'esso dorato con delle impressionanti zampe di animale a sostenerne e il piano orizzontale.
Interessante anche l'idea di far impersonare ad una ballerina vestita in bianco ed argento la rosa che il padre di Belle coglie da portare come regalo alla figlia.

Tecnica superba per tutti i ballerini, dal primo all'ultimo dell'ultima fila. Solisti eccezionali sia per doti fisiche che per interpretazione. Il ballerino che ha interpretato la bestia ha raggiunto toni di pathos e di angoscia esistenziale di rara intensità. Belle ha avuto una grazia e una dolcezza che hanno fatto un tutt'uno con l'immagine diafana del suo corpo e con i capelli chiari sfumati dai riflessi dorati del fondale e degli abiti. Il corpo di ballo ha danzato all'unisono senza mai una sbavatura di altezza delle gambe o delle braccia; musicalmente perfetto in tutte le entrate ed uscite, nelle sequenze a canone e anche in quelle sullo stesso tempo.

In sintesi questo spettacolo è stato un vero capolavoro coreografico, ma anche di scene e costumi firmate da Jeorge Gallardo.