Recensioni - Cultura e musica

Un grande Requiem nella piccola Collegiata

Lorin Maazel alla testa dei complessi del Teatro Regio di Parma esalta il capolavoro sacro di Verdi a Busseto

Gli appuntamenti del Festival Giuseppe Verdi che si svolgono a Busseto costituiscono una sorta di “appendice familiare” della manifestazione. Che si tratti infatti del Teatro Verdi o della Collegiata di San Bartolomeo, come in questo caso, gli spazi raccolti, il limitato numero di persone (raramente  si superano i 300 partecipanti) e l’atmosfera rilassata della provincia, permettono di assistere ad eventi di importanza e qualità ragguardevoli con lo spirito del ritrovo tra amici.

In questa edizione la piccola cittadina ha ospitato, oltre ad una serie di concerti di canto nel piccolo teatro, due rappresentazioni della Messa da Requiem, eseguita dall'orchestra e coro del Teatro Regio diretti da Lorin Maazel.
Particolare non trascurabile è il clima di "urgenza" in cui si sono svolti questi concerti, infatti originariamente sul podio era previsto il russo Yurij Temirkanov, attuale direttore artistico della manifestazione, che però a pochi giorni dalla prima ha dovuto rinunciare per motivi personali. In una sola prova, dirigendo tutto a memoria, Maazel ha  preso in mano la situazione, sostituendo il collega e concertando un requiem di grande intensità.
Contrariamente a quella che avrebbe potuto essere la proposta di Temirkanov, il Requiem di Maazel rientra nel solco di una certa tradizione: la sua non è un'interpretazione che ne stravolge la prospettiva, però resta una lettura estremamente partecipe e trascinante, di grande tensione drammatica (questo Requiem, nonostante la struttura oratoriale, deve molto all'opera lirica), perfettamente assecondata da un'orchestra e da un coro totalmente a loro agio nell'eseguire la musica del "loro" Verdi.
La lunga frequentazione dell'orchestra del Teatro Regio con le partiture verdiane, complice anche la collaborazione con direttori di grande livello, ha contribuito infatti a conferirle un suono ed una qualità esecutiva ideali per questo repertorio.
Maazel si è quindi trovato a dirigere un organico tecnicamente impeccabile ed estremamente duttile nell'assecondarne la visione d'insieme. Il suono era sempre nitido e calibratissimo, ricco di colori anche nei pieni orchestrali che, nel piccolo spazio della Collegiata, avevano una potenza di suono tale da risultare leggermente compressi.
Decisamente all'altezza anche il quartetto vocale sul quale si è distinta l'eccellente prova di Daniela Barcellona. Svetla Vassilieva, presenza fissa della rassegna parmense, seppur protagonista di un'esecuzione di livello,  ha dovuto confrontarsi con qualche problema di emissione. Buone le prove del tenore Roberto De Biasio (interessante il gioco di pianissimi e sfumature nell'Ingemisco) e del basso Roberto Tagliavini.
Al termine applausi scroscianti per tutti e meritate ovazioni per Maazel

Davide Cornacchione 4 ottobre 2009