Recensioni - Cultura e musica

Un matrimonio all'inglese

Perfido e delizioso ritratto di famiglia in un interno, dai tempi comici perfetti.

Un film di Stephan Elliott.
Con Jessica Biel, Colin Firth, Kristin Scott Thomas, Ben Barnes, Kimberley Nixon Katherine Parkinson, Kris Marshall, Christian Brassington, Charlotte Riley, Jim McManus, Pip Torrens, Georgie Glen, Laurence Richardson
Commedia, durata 96 min. - Gran Bretagna 2008. - Eagle Pictures 

E’ un piacere per gli occhi e per la mente questa sofisticata commedia tratta da un testo teatrale del 1923 di Noel Coward  (a cui si è ispirato anche Hitchcock per il muto  Fragile virtù); la regia è di Stephan Elliott, regista di  Priscilla, e assente dallo schermo da dieci anni.
Nell’Europa del primo dopoguerra, in una splendida villa della campagna inglese, abitata dalla famiglia Witthaker  e da un piccolo stuolo di servitori, torna il primogenito John reduce da un lungo viaggio, e porta con sé come moglie l’americana Larita, donna spregiudicata ed indipendente.
Jessica Biel che la interpreta riunisce nel personaggio sensualità ed intelligenza, e varrebbe la pena vedere il film solo per lei…guardate la scena finale del tango, lezione di classe e seduzione che incanta.  
Larita si scontra immediatamente con l’ottuso conformismo tradizionalista della   padrona di casa (una bravissima Kristin Scott Thomas), che educa ai suoi decadenti valori le isteriche figlie, mentre il marito (il sornione Colin Firth, sciupato ed affascinante al punto giusto) pare l’unico che apprezza la nuova venuta, ma vive disilluso nella sua pigrizia menefreghista.
La suocera, che gestisce la villa coperta di debiti, contrasterà Larita  senza pietà, dietro un’apparente benevolenza, aiutata dalle figlie, che però soccombono sotto l’arguzia ed il savoir faire dell’americana. Però non è una lotta fra donne, ma di classi e di mondi , e l’americana  troverà degli alleati inaspettati nella dolce ex-fidanzata del marito e nei servitori, pasticcioni ma solidali (impagabile il maggiordomo). Fino all’abbastanza prevedibile finale.
Il ritmo è serrato e il gioco di squadra impeccabile, alcune scene esilaranti (come quelle del cagnolino e del can can), le battute feroci e graffianti  (“evitiamo di parlarne, tranne che in pubblico”), l’amicizia possibile, l’amore desiderato e sofferto fino alle estreme conseguenze. Con una bella fotografia e una frizzante colonna sonora.
Signore e signori, la Commedia. 

Elena Bettinetti