Recensioni - Cultura e musica

Un nuovo sguardo al classico: Erik Bosgraaf e Brunello ci offrono uno sguardo fresco sulla musica antica con un programma in cui coesistono antico e moderno

Secondo appuntamento di questa stagione con la Philharmonie Zuidnederland ed il violoncellista e direttore d'orchestra italiano Mario Brunello, il quale ci ha riservato un programma sorprendente: brani contemporanei ispirati dalla musica del 16° e 18° secolo.

La serata si è aperta con la canzone a tre cori di Giovanni Gabrieli (1554/1557 - 1612) / Bruno Maderna (1920-1973). Importante direttore e compositore d'avanguardia, Bruno Maderna ha lavorato ad edizioni critiche di musica antica italiana presso il Conservatorio di Venezia, orchestrando la canzone di Gabrieli per tre voci. La Philharmonie Zuidnederland l’ha eseguita ottimamente sotto la direzione di un Brunello attento ad ogni dettaglio. Il programma è proseguito con il primo concerto Brandeburghese di Bach che i musicisti hanno eseguito con grande entusiasmo e passione.

L’ultimo ascolto della prima parte ha coinciso con una première mondiale al Muziekgebouw: Anthony Fumara era presente in sala per la prima esecuzione dal vivo della sua composizione intitolata “Josquin XL”, per flauto dolce, violoncello e orchestra, ispirata dalla musica rinascimentale del compositore fiammingo Josquin des Prez (1450-1521). Un brano emozionante, dove il suono potente del flauto del solista Erik Bosgraaf e la sua melodia mistica sono riusciti a creare un’atmosfera di grande concentrazione, quasi meditativa, in sala. Al termine lunghi stanti di silenzio hanno seguito la melodia accattivante  del flauto solista trasmettendo uno stato di serenità mentale. Lunghi applausi hanno seguito la conclusione di questo brano mistico.

La seconda parte della serata si è aperta con una bellissima Suite Italienne per violoncello ed orchestra di Igor Stravinsky. L’arrangiamento (violoncello ed orchestra) è di Benjamen Wallfish. La musica originale è una Suite Italienne per violoncello e pianoforte scritta da Stravinsky che, partendo dal suo balletto Pulcinella, si ispirò alla musica barocca di Giovanni Battista Pergolesi (1719-1736). L’arrangiamento attuale rivela ancora più intensamente il carattere barocco della suite con un’orchestrazione che include archi e clavicembalo. Eccellente l’interpretazione della Philharmonie Zuidnederland e del Maestro Brunello.

Nel secondo concerto Brandeburghese di Bach, Bosgraaf si è rivelato anche solista e virtuoso, al fianco del trombettista Ramon Wolkenfelt, del violinista Lei Wang e dell'oboista Roger Cramers. La bellezza di questo concerto è stata magnificamente ed entusiasticamente espressa dall'orchestra, dai quattro bravissimi solisti e dal Maestro Brunello.

L’ultimo pezzo, The Unanswered Question di Ives del 1906, ha concluso la serata con una domanda esistenziale. Anche la tromba gioca un ruolo da protagonista, suonando la domanda perpetua dell'esistenza. Un quartetto di fiati -disposti in mezzo al pubblico- cerca invano di fornire una risposta, diventando via via più frustrato e dissonante fino a quando non si arrende. L’ultima domanda viene suonata dalla tromba, e la nota dell’ensemble di archi (stessa nota dell’inizio) termina questo intrigante brano nel quale la Philharmonie Zuidnederland è ottimamente distinta.  

Un’esperienza mistica ci è stata offerta questa sera al Muziekgebouw di Eindhoven. È stata coronata da numerosi applausi.