Recensioni - Cultura e musica

Un ricordo: Zizi Jeanmaire musa di Roland Petit vestita da Yves Saint Laurent

Artista straordinariamente versatile ed eclettica, Zizi Jeanmaire inizia la sua formazione a nove anni entrando come allieva alla scuola di ballo dell'opera di Parigi. Dal 1939 farà parte della compagnia abbandonandola però molto presto dato che non le permetteva di danzare in altri teatri.

La sua carriera è intimamente legata a quella di Roland Petit, formatosi anche lui all'Opera e divenuto suo marito nel 1954.

Insieme hanno avuto un successo a dir poco planetario ed entrambi i nomi possono essere ascritti tra quelli delle stelle più brillanti di tutti i tempi.

Il ruolo che ha reso celebre la coppia è stato senz'altro quello di Carmen, creato a Londra per la futura moglie nel 1949. Il taglio corto dei capelli conferisce a Zizi una straordinaria carica sensuale. Il suo personaggio riesce ad essere giocoso, arrabbiato, sofferente, tenero e voluttuoso allo stesso tempo. Nella famosa scena della camera da letto, l'elasticità della schiena è a dir poco sorprendente, la tecnica di giri è eccezionale e Zizi riesce a finire in equilibrio praticamente ogni volta. Come direbbero i francesi in un’unica parola “superbe”. L'affiatamento tra i due è assolutamente perfetto, ma Zizi sarà eccezionale anche quando danzerà con Michael Barysnikov. D’altro canto, Zizi può essere definita una ballerina “maneggevole”, dato che era alta solamente 1,55m anche se sul palcoscenico dominava la scena come una leonessa.

Insieme a Roland Petit, Zizi ebbe la fortuna di incontrare e ballare con tantissimi danzatori, tutte stelle di prima grandezza. Tra le coppie frequentate ricordiamo Rudolf Nureyev e Margot Fontaine, allora all'apice del loro successo londinese. Indimenticabile l'interpretazione di Zizi e Rudy in Le Jeune homme et la mort.

Tra gli intellettuali furono particolarmente legati a Jean Cocteau con il quale collaborarono in varie occasioni.

Ma colui che mise definitivamente Zizi sul piedistallo, fu Yves Saint Laurent. A 14 anni lo stilista algerino/francese si innamorò della sensualità di Zizi vedendola danzare in Carmen e, ancora sconosciuto, si propose a Roland Petit come costumista (tra i suoi costumi più riusciti quelli coloratissimi per Notre Dame de Paris).

Nel 1963 Yves Saint Laurent disegnò per Zizi uno straordinario costume di sottilissime piume rosa con striature nere che creano l'effetto di una nuvola impalpabile. Roland Petit creò una tra le più suggestive coreografie dal titolo Champagne Rosé.

Ma il cavallo di battaglia di Zizi fu il celeberrimo Mon truc en plume, nato quasi per caso. All’epoca Zizi e il marito vivevano a Londra e Zizi era adorata dai direttori artistici di tutti i teatri perché era in grado di assicurare il tutto esaurito praticamente ogni sera. In teatro Zizi sente una musica di Jean Costantin che le piace e la propone a Roland Petit, il quale però è poco convinto del pezzo, dato che le parole della canzone erano insignificanti. Zizi la vuole danzare a tutti i costi, così Roland Petit la accontenta e crea una semplice coreografia, sicuro che a Londra in pochi avrebbero realmente capito il testo dato che era in francese. Il successo di quel singolo pezzo fu così travolgente che il direttore dell’Alhambra propose alla coppia di creare un intero spettacolo sul genere del music-hall. Il problema nacque quando si dovette trovare un nome al pezzo di chiusura e quando venne chiesto di che cosa si trattasse, inizialmente venne simpaticamente definito “una roba con le piume” e così nacque Mon truc en plume.

Il pubblico adorò immediatamente lo spettacolo. In particolare, questo balletto è costruito in maniera magistrale con un crescendo che fa muovere i piedi sotto la sedia a chiunque. Nelle prime repliche Zizi indossava un tubino rosso/nero con scollo a V poi sostituito dal pullover nero di Yves Saint Laurent.

Zizi ha interpretato anche numerosi film a Hollywood e in Italia è stata più volte ospite di Studio Uno con Walter Chiari. Ha calcato il palcoscenico fino agli anni Novanta con una classe ed una signorilità che resteranno indelebili nella storia del balletto.

In un nuvoloso venerdì 17 di un terribile anno bisestile, la sua anima è volata in cielo, ma la sua stella brillerà per sempre.

Sonia Baccinelli

17 luglio 2020