Recensioni - Cultura e musica

VERONA: Alma Latina sottotono

Il primo balletto della stagione invernale dell’Ente Arena è stato a dir poco deludente (soprattutto se paragonato al gala della s...

Il primo balletto della stagione invernale dell’Ente Arena è stato a dir poco deludente (soprattutto se paragonato al gala della scorsa stagione!), fatta eccezione per alcuni momenti della serata. L’idea della direttrice del corpo di ballo veronese era anche apprezzabile, ma è stata poco sviluppata e ragionata.
Il programma si componeva nel primo atto di un prologo, due brani coreografati dalla Garofoli (“Recuerdo” e “Goya”) e da un unico brano di repertorio, Paquita, danzato dalla coppia Noja/Bolle. La seconda parte era strutturata pressappoco allo stesso modo: hanno aperto il brano di Piazzola “Inverno” seguito da “Carmen” coreografati entrambi dalla Garofoli ed ha chiuso il passo a due del terzo atto del Don Chisciotte con la coreografia di Petipa. Definire poi il Bolero rappresentato poco più che un inchino è quasi un complimento.
Tra i pezzi meglio riuscito c’è senz’altro Paquita eseguita splendidamente da Roberto Bolle sulla coreografia di repertorio di Petipa e dove l’artista è sempre impeccabile nei tour alla seconda dove spesso esegue anche i doppi; la sua compagna Simona Noja è apparsa un po’ fredda per il ruolo richiesto, anche se resta indiscussa la sua bravura tecnica tolta una piccola defaillance nei fouettes.
Molto azzeccati per il ruolo scelto per loro sono risultati José Manuel Carreño e Larisa Lezhnina nel passo a due finale del Don Chisciotte, dove hanno dimostrato la giusta verve e lo scintillio tecnico tipico di questo balletto. Poco significativa invece e non all’altezza dei ballerini la coreografia di Goya che ha appiattito le loro potenzialità.
Piacevole la Carmen interpretata dalla coppia Gelmetti/Patti che ha senz’altro fatto emergere le buone doti di presenza scenica di questi due ballerini.

Sonia Baccinelli 12 dicembre 2003