Recensioni - Cultura e musica

VERONA: Bentornato Chaplin

Il Festival Atlantide, organizzato dai Virtuosi Italiani al Teatro Nuovo di Verona si è concluso (anche se di conclusione vera e p...

Il Festival Atlantide, organizzato dai Virtuosi Italiani al Teatro Nuovo di Verona si è concluso (anche se di conclusione vera e propria non si può parlare, visto che è previsto un ulteriore concerto-teatralizzato fuori abbonamento) domenica 16 marzo con la proiezione del film "La febbre dell'oro" di Charlie Chaplin, accompagnata dall'orchestra dell'Arena di Verona che ne ha eseguito dal vivo la colonna sonora.
Il regista Silvano Agosti da sempre sostiene che un cinema che non proietti mai i cosiddetti "classici" (soprattutto se di capolavori si tratta) per fare spazio solo alle pellicole contemporanee, è l'equivalente di una libreria che, concentrandosi solo sulle ultime novità editoriali, rinunci a tenere Dante, Shakespeare, Dostoevskij, in quanto autori del passato.
Condividendo appieno tale teoria, non posso che applaudire a questa meritoria iniziativa dei Virtuosi Italiani, uniti al teatro Stabile di Verona, che ha consentito ad un vasto pubblico di godere di uno dei capolavori assoluti della settima arte. Sequenze come Charlot che si mangia la scarpa o la danza dei panini, fanno ormai parte della storia del cinema ed arricchiscono un'opera in cui comicità, lirismo e poesia suscitano emozioni senza tempo che, a distanza di 80 anni, rendono questo titolo ancora straordinariamente attuale.
Valore aggiunto a quest'operazione è stato sicuramente il voler recuperare la prima versione, quindi quella non sonorizzata, ed affidare l'esecuzione della colonna sonora dal vivo all'orchestra della Fondazione Arena. In un repertorio non proprio usuale, diretta con maestria e precisione da Timothy Brock, la compagine orchestrale ha impeccabilmente eseguito la partitura, composta per l'occasione da Chaplin stesso, all'interno della quale, oltre ai temi originali, si possono sentire alcuni passaggi che rimandano a Rimskij Korsakov, piuttosto che a Ciajkovskij o a Rossini.
Al termine della serata un pubblico entusiasta che affollava il Teatro Nuovo si è profuso in calorosisimi applausi a dimostrare la validità dell'iniziativa e l'eccellenza dell'esecuzione.

Davide Cornacchione 16/03/2008